Tolentino 2.0 Cuori Controcorrente – Parte I

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Tolentino 2.0 Cuori Controcorrente – Parte I

«Siamo tutti diversi. E io, per la prima volta in vita mia, mi sento normale. Non sono qui per vedere i The Sun. Lo spettacolo è l’Officina. Ed è ancora meglio». Le parole di Emanuele ben introducono Tolentino 2.0, il secondo ritiro nazionale targato Officina del Sole. Per Maria Chiara è «l’occasione perfetta per ritrovarsi, anche e soprattutto con noi stessi», mentre Nicola rivela: «Sono partito che non conoscevo nessuno, ma proprio nessuno! Poi ho passato tre giornate intense e stupende conoscendo gente di ogni età».

Sono centocinquanta, infatti, gli Spiriti del Sole provenienti da tutta Italia (e non solo) che hanno riempito gli spazi del convento agostiniano di San Nicola per questo speciale raduno.  Il tema? Cuori Controcorrente. «Ha centrato in pieno l’obiettivo», afferma Roberto, mentre Maura coglie l’affinità con l’ormai noto binomio Cuore Aperto, che così parafrasa: «Farsi vedere dagli altri per quello che si è davvero, anche quando il momento non è dei migliori».

Roberto rammenta «la preghiera nel bel chiostro di venerdì sera…». Il ritiro è cominciato proprio così, con la meditazione di padre Massimo e il Rosario vissuto insieme. Ci siamo affidati a Maria e abbiamo sperimentato la gioia dello Spirito Santo che – come ci ricorda Valeria – «ancora oggi ci dona la possibilità di concepire Gesù nelle nostre vite, per poterlo portare agli altri!».

Il sabato mattina ha come protagonista assoluto Sant’Agostino. È questo il ricordo più bello di Sara: «La catechesi sull’inquietudine agostiniana e il deserto nell’adorazione di Gesù Eucarestia».

Dopo la catechesi del padre responsabile provinciale dell’Ordine Agostiniano, è infatti calato il silenzio. «Eravamo ognuno nel proprio deserto, da soli… ma fondamentalmente eravamo tutti uniti ed in connessione» riflette Roberta. Per qualcuno, come Elena, quello è stato «un momento di cui sentivo il bisogno, come quando cerchi un soffio d’aria fresca perché ti manca il respiro». Per altri, come Chiara, «qualcosa di nuovo, che non avevo mai provato prima e allo stesso tempo ciò di cui avevo più bisogno in quel momento».

Ormai siamo nel vivo dei tre giorni, ed ecco che nel pomeriggio il seme della meditazione lascia spazio al fiorire delle domande, della ricerca di confronto, della condivisione: ci dividiamo in piccoli gruppi, accomunati da orecchi attenti, cuore aperto e un capitolo di Laudato Si’, enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune. «Durante il dibattito sono venute alla luce molte mie insicurezze e timori che però hanno trovato sostegno e comprensione da parte delle persone sedute accanto» confessa Giulia. Francesca percepisce l’appello universale e personalissimo che proviene dalle parole papali e dal linguaggio del creato: «Sento dentro me un grido: Scetate, un invito: Guarda. Ora il testimone passa a noi». Una seconda Francesca pronuncia parole tanto scomode, forse, quanto necessarie: «Noi non viviamo per noi stessi. Se possiamo fare qualcosa, partendo dalla nostra quotidianità e da un cambiamento personale, è nostro dovere farlo con coraggio e con carità».

Dove trovare la forza necessaria? La risposta è l’Eucaristia. La Santa Messa, condivisa con la comunità, è caratterizzata da ciò che Rita definisce «l’alchimia sentita durante i canti», impressione confermata da Cristina: «Era la prima volta che cantavo assieme al coro dell’Officina e ho avuto i brividi di gioia per tutta la celebrazione». Per Daniela il momento più bello è stato «quando abbiamo cantato Cuore Aperto: “un’emozione fortissima, difficile da spiegare a parole”.

                                                                                                                                              a cura di Chiara Spinelli.

E non è finita qui! Ci vediamo domani con la seconda parte!

La Redazione ringrazia….

tutti gli Spiriti del Sole che hanno mandato i loro ricordi per la stesura di questa parte dell’articolo dedicato al secondo ritiro nazionale dell’Officina del Sole;

la nostra Chiara Spinelli per aver fatto “il taglia e cuci” dei messaggi che sono arrivati per raccontare la prima parte del ritiro;

Elena Basso del Laboratorio Foto per essere stata così efficiente nel venire incontro alle richieste della Redazione.

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