Anniversario The Sun: una storia lunga 19 anni
Il clima è quello delle grandi occasioni. Si respira un’aria intrisa di adrenalina e di entusiasmo.
Ti guardi intorno e vedi conoscenti e amici, volti noti e meno noti, giovani e meno giovani. Ognuno di loro è un mondo: in qualcuno ti riconosci, in qualcun altro no. Ma c’è qualcosa che ci accomuna e ci unisce tutti: a ben guardare, riesci a scorgere negli occhi che incroci la stessa luce che brilla nei tuoi, un riflesso che sa di gioia, di complicità, di intesa e di attesa. Occhi che aspettano l’arrivo di quei ragazzi a cui ciascuno è, in qualche modo, inscindibilmente legato. Occhi in cui ti specchi mentre pregusti ciò che sarà …
Un numero identifica la serata: 19. Gli anni dei The Sun. Gli anni di una nascita e di una continua rinascita. Gli anni di palchi, successi, cadute, risalite, incontri, condivisioni, libertà artistica, note e parole. Gli anni di affetto, amicizia, sogni, speranze e scelte. Gli anni di cammino verso l’altro e con l’altro.
Vibranti di emozione e belli come quel Sole a cui sorride il Cielo, fanno il loro ingresso sul palco Francesco, Gianluca, Matteo e Riccardo. E’ un momento unico, prezioso: si avverte nell’aria, si sente sulla pelle. Le note de “La leggenda”, foriere di una scaletta ricca e variopinta, fendono l’aria già fremente, si fanno strada tra sorrisi aperti e cuori in volo. Inizia un concerto speciale, in cui passato e presente si incrociano e si intrecciano senza posa, segnando tappe e indicando prospettive. I ragazzi sono grintosi, straripanti, carichi e coinvolgenti. Si crea sin da subito un flusso di energia, di positività e di bellezza che si esprime attraverso il linguaggio della musica e si anima di quell’alchimia che avvolge band e pubblico. Le parole non sono sufficienti a descrivere ciò che il cuore sente: un concerto dei The Sun è uno spettacolo che si nutre delle emozioni che nascono in ogni singolo istante. Un concerto dei The Sun si vive, non si riesce mai a raccontare totalmente. Questo concerto in particolar modo.
Vecchi e nuovi fan, fedelissimi dei Sun Eats Hours e/o dei The Sun, testimoni di un percorso fatto di fede e di accettazione del cambiamento, si ritrovano vicini, in un crescendo di suggestioni. Due mondi che, per una notte, si incontrano e sfumano l’uno nell’altro, tra mani che si alzano, guidate da un entusiasmo che la mente non ha voglia di contenere, ritmi che penetrano dentro ogni cellula, visi che diventano specchio e anima di una marea di sentimenti. A tratti, i due mondi appaiono quasi contrastanti, ma il filo che li lega, in trasparenza, appare ben visibile. E’ il filo della musica che indica strade e traccia percorsi, unisce cuori e delinea universi, avvolge speranze e apre stanze segrete. La musica, compagna di vita, è un’amica che, anche quando cambia pelle, non tradisce. E quando “l’anima domanda, la musica risponde”.
Sulle movenze di una “Onda perfetta”, si intrecciano canzoni di oggi e di ieri: così, ti ritrovi a sognare un mondo diverso con “Il mio miglior difetto”, ti senti pieno di coraggio con “Non ho paura”, ti emozioni con “Anche in silenzio”, ti senti in cammino con “La Strada del Sole”, ti commuovi con “La via di Damasco”… E, poi, l’aria si colora delle graffianti note di “The same devils”, “Sincerely”, “To Donna”, “That day”, “Endless desire”… Ecco il rock che “spacca”. Il viaggio nel tempo continua e approda nel mondo di “Johnny Cash”, nella pace di “Betlemme”, nei sogni di “Strada in salita”, nelle atmosfere di “1972”… Poi, siamo tutti “Spiriti del Sole”.
E’ una festa di colori. E colore è anche lo stile di Andrea Cerato, che arricchisce lo spettacolo con la sua figura gentile e la sua virtuosa chitarra; colore è il sorriso amabile di Marco Auriemma, che con la sua partecipazione conquista il pubblico di sempre e quello di oggi; colore è l’armonica magica di Nicola Righele, che regala alla serata un tocco di quell’eleganza musicale che non conosce tempo. Francesco Lorenzi, Gianluca Menegozzo, Riccardo Rossi, Matteo Reghelin: loro sono i The Sun. L’Officina del Sole e tutti i presenti li avvolgono in un abbraccio che sa di Infinito.
Al di là di ogni semplicistica e riduttiva etichetta, una certezza: la loro è una musica che parla al cuore. E’ tempo condiviso. E’ espressione d’Amore. E’ affinità del sentire. No, non è una notte di note. E’ una notte di stupore.
Photo Credits: Meri Bertolo, Elena Basso, Helena Schoorens
Video Credits: Marco Goffi
Redazione.Fun