Sulle tracce di UIPUV2018 – seconda parte
Sulle tracce di UIPUV2018
Lago di Tiberiade, Cafarnao, Primato di Pietro
Proseguiamo il nostro “viaggio emozionale” muovendoci tra Lago di Tiberiade, Cafarnao e Primato di Pietro. Cielo, terra, acqua, pietre, musica… Ogni cosa è al posto giusto. In questi luoghi, in cui ci si sente cercati e accolti, la presenza di Gesù è davvero tangibile.
Il Lago di Tiberiade è il posto indelebile del mio UIPUV2018! Lo è stato, sì, nell’arco dell’intera giornata, ma la serata è stata quella Benedetta! I “The Sun” non me ne vogliano, ma durante il concerto sono stato quasi sempre seduto o sdraiato sui sassi della riva. La luce che se ne andava, i colori sfumati del cielo, i riflessi dell’acqua mi hanno preso ed emozionato, finché … è arrivata anche una Voce che sussurrava debole. E questa Voce da quei sassi mi sta ancora parlando.
PS: È stato il mio più bel concerto dei The Sun perché trasformato in Concerto dall’unione dei testi delle loro canzoni con la Voce di Dio. (Stefano Bianchin)
Ci sono luoghi in grado di nutrirti l’anima e riempirti gli occhi: questo è stato per me arrivare davanti al Lago di Tiberiade. Finalmente, il cuore si spalanca alla concretezza di questi posti. Per la prima volta ho guardato la terra e non il cielo. Di fronte a quel mare, mentre lo navighi, lo ascolti, ti senti cercato, amato. Ti senti preso per mano, inseguito. Perdonato. Lasciati trovare, lasciati abbracciare. Ci devi essere, con tutta la tua umanità, completamente dentro. Continuavo a guardare il lago, non il cielo. Era tutto lì, accanto a me, a portata di uomo, a portata di ognuno di noi. Non ricercare nel cielo chi è venuto a prenderti a casa. Finalmente avevo realizzato dove mi trovavo. Occhi, cuore e anima in sintonia, in pace. (Cristina Simoncini)
C’è un luogo che mi torna in mente più di frequente: il Lago di Tiberiade. Perchè proprio quel lago, così come lo stavo guardando io, lo vedeva il Signore. Nello stesso modo. Lo stesso orizzonte. Allora, è come se il mio sguardo riuscisse ad allinearsi al Suo, seppur per un semplice istante e per un semplice panorama. Ma mi è rimasto impresso nel cuore il desiderio di saper conservare quella comunione, per vedere, come Lui vede, la realtà in cui mi è chiesto di vivere. Questo, però, è Suo dono e non posso far altro che domandarlo. (Eleonora Galli)
Tutto il viaggio è un posto speciale, ogni luogo ha smosso l’anima. Una scossa più luminosa e colorata mi è arrivata stando seduta su un piccolo sasso, a Tabgha. Alle spalle la Chiesa del Primato di Pietro, davanti a me la skyline realizzata da Dio e come sound le onde che si infrangono sui sassi. Calma di vista e sonora, ho ripensato alla fiducia e all’amore che Gesù provava per gli apostoli, soprattutto per Pietro. Af-fidarmi pur non sentendomi ancora felicemente abile e giusta per il suo progetto, ma sentendo ancora più forte quella domanda che, spesso, per cose mai fatte, mi pongo: “Perché no? Dai, dai, dai provaci!”. E tutto si è rimesso in circolo, un passo alla volta. (Rita Covre)
Di luoghi visitati durante il viaggio ce ne sono davvero tanti e tutti, ognuno a modo suo, ti colpiscono e restano dentro con un’intensità e una potenza unica. Quello a cui, però, sono più legato è Cafarnao, la città di Gesù. Il luogo dove Lui ha maggiormente vissuto e operato e dove la sua presenza si percepisce, fin da subito, sulla propria pelle, fino ad arrivare al cuore e all’anima, con le sensazioni ed emozioni che solo Lui può trasmettere. Qui, ogni istante è scandito dalla pace e dalla serenità che Lui stesso ci dona… Quella pace e quella serenità che hanno portato costanti brividi in me nel semplice fermarmi a guardare l’orizzonte sul lago, con la sua perenne calma e tranquillità. (Saverio Borghi)
Lo sguardo. Il mio viaggio è iniziato così, guardandomi: “Andiamo in Terra Santa. Ci sei?”. “Sì!”. Qualcuno ha detto che c’è un punto nel Vangelo dove il nostro sguardo ha incontrato quello di Gesù e, da allora, ogni cosa è diventata nuova. Il mio si è fermato sulla riva del lago di Tiberiade: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. Lì, dal vivo, sulla barca, fermi nell’acqua, ho visto di nuovo gli occhi di Gesù. Una capriola nell’anima, così definisco la mia Terra Santa. Il punto zero del cosmo, dove il cuore batte forte e dove rimani senza fiato per quanta emozione provi. Chiudo gli occhi ed è tutto ancora così vivo. Silenzio. Ascolto. Parola. Abbraccio. Mani. Sensazioni indelebili. In Terra Santa, ogni cosa ha il profumo dell’Eternità. (Concetta Russo)
Martedì, secondo giorno di viaggio. Sono emozionata come una bambina: sto per tornare in uno dei luoghi più cari al mio cuore e non sto nella pelle. Siamo vicini al Lago di Tiberiade, ascolto ogni piccolo suono della natura, mi lascio invadere da ogni cosa. Cammino lungo il viale, arrivo alla chiesa del Primato di Pietro ed entro: è completamente vuota, un silenzio assordante. Quel luogo stava aspettando me tanto quanto io stavo aspettando di tornare lì. Mi siedo, metto una mano sopra quella roccia e mi emoziono: quello è il fondamento della mia fede, quello è il fondamento della mia vita. In quel luogo, in quel momento, ricompongo i pezzi della mia vita e da lì riparto. (Eleonora Gentili)
Il luogo che mi ha colpito di più è stato Cafarnao con il Lago di Tiberiade, perché, se fossi vissuto circa 2000 anni fa, avrei potuto incontrare Gesù nella sua quotidianità, come noi oggi possiamo incontrarci ogni giorno. Questo mi ha dato la sensazione di avere Gesù (vero Dio e vero uomo) davanti a me in carne e ossa, come una persona vera e non “solo” in Spirito ed è stato grandioso. (Antonio Lotito)
Su quella barca che si dondolava sulle calme acque del Lago di Tiberiade ho sentito di essere guidata da Dio. Che pace ho provato in quel momento! Ero venuta qua, a “casa sua”, anche per “fare i conti” con Lui. Per mesi e mesi ho vagato come una zattera alla deriva in mare, dopo aver affrontato la più grossa tempesta della mia vita. Mi ero salvata, ma non avevo ancora ritrovato la pace. Lì, invece, tutto era calmo… “Coraggio, sono Io”. Sarei voluta rimanere per sempre lì, cullata da quelle acque e quella brezza leggera. Ma altre tempeste torneranno, altri venti contrari mi spingeranno di nuovo al largo: non potrò evitarli, ma se Lui sarà al timone saprò affrontare il mare aperto. Quella pace, lì su quella barca, non la dimenticherò, perché la aspettavo da tanto. (Silvia Cipriani)
Lago di Tiberiade. Navigare su questo lago e sentire dentro di sé la frase: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”, fa venire gli occhi lucidi anche la terza volta. Al ritorno dalla Terra Santa siamo un po’ tutti “pescatori” nel far emozionare chi ci ascolta. (Giulia Ghiotto)
Il Lago di Tiberiade è stato il luogo in cui si è fatta sentire in maniera più chiara la Sua presenza: sono a prua, non sto guidando io la barca, non ho possibilità di controllare la rotta, ma… semplicemente sto bene, sento una pace particolare. E, nonostante il sole picchi forte, non soffro il caldo, perché navigando mi investe una brezza fresca, tutta da respirare a pieni polmoni. “Marco stai tranquillo, che so Io dove portarti”. (Marco Goffi)
Il luogo speciale di questo UIPUV2018 è per me Cafarnao, la città di Gesù. Qui si respira sempre una straordinaria tranquillità e, come ci ha detto monsignor Sigalini, è uno dei pochi luoghi dove la skyline è la stessa che vedevano Gesù e i suoi discepoli 2000 anni fa. Durante il concerto ho voluto allontanarmi qualche minuto dalla spiaggia, dove si cantava e ballava e, seduto in riva al lago con le canzoni dei The Sun a far solo da leggero sottofondo, ho ammirato un altro tipo di spettacolo, il tramonto. E mi sono reso conto che non ero solo: Lui era lì, accanto a me! (Luca Echerle)
C’è un posto nel mondo dove il mio tempo si è fermato. Navigando sul Lago di Tiberiade lo scoraggiamento del cuore si è disciolto. Cercata e chiamata, io, oggi come allora, so fidarmi e affidarmi? Signore, sulla tua parola lancerò le reti e con la mano più debole. Eccomi, sono qui, sarai certezza nella mia quotidianità. Sì, ora lo so, c’è un posto nel mondo dove le vibrazioni del mio cuore avranno sempre il crepitio del più amato ritorno a casa. (Stefania Roni)
Non è facile scegliere un unico posto per ricordare questo viaggio, perché è stato il viaggio che ha cambiato totalmente la mia vita. Il momento per me più speciale è stato al Lago di Tiberiade: è lì che ho incontrato di nuovo Dio e mi sono sentita abbracciata dal suo amore. Quel giorno ho scritto: “nell’imperfezione delle montagne, nell’imperfezione delle onde su cui si riflettono i raggi del Sole, c’è la perfezione di Dio, sento che ogni cosa è un dono gratuito, lì per me. Vorrei rimanere per sempre in questo posto dove tutto è Sole, tutto è Luce, tutto è Vita, tutto è Amore”. (Francesca Zambon)
Il viaggio in Terra Santa è stato per me il realizzarsi di un desiderio a lungo sperato, pregato e chiesto. I luoghi che sono entrati nel mio cuore sono i luoghi del silenzio: Deserto del Negev e Orto degli Ulivi. Ma tutta me stessa è rimasta a Cafarnao, lì dove Gesù è stato accolto e amato. Lì dove le sue parole si sono fatte vita. Così Gesù riparte da me, perché le sue parole, ora, si facciano nuovamente vita, così come per Cafarnao, anche nel luogo in cui vivo: il mio piccolo e grande paese. (Moira Bonato)
È stato un viaggio che mi ha lasciato letteralmente a bocca asciutta, incantata nel camminare nella terra di Gesù. Ma, soprattutto, mi hanno toccato il cuore il Lago di Tiberiade, il sostare al centro del lago e l’ascoltare la catechesi, che è una delle più importanti, perché è anche la prima catechesi all’inizio del percorso sulle 10 parole. Quella catechesi che, 3 anni fa, mi ha dato il “la” per riprendere in mano la mia fede! Ma non da meno è stata la salita al Monte delle Tentazioni. (Stefania Casarotto)
È difficile dover scegliere quale è stato il luogo che mi ha colpito di più, ma, se proprio devo scegliere, direi Cafarnao. Vedere ciò che restava di quella “città” ed il Lago di Tiberiade, ha suscitato in me forti emozioni, mai provate prima… Là ho davvero sentito la presenza del Signore. (Mariachiara Brilli)
Tutte le località visitate durante il viaggio sono state stupende e sono racchiuse nel mio cuore per il significato e per le emozioni provate, anche fino alle lacrime! Mi hanno colpito molto tutti i luoghi che non sono stati modificati nel tempo: il Lago di Tiberiade, il deserto, il panorama da Mitzpe Ramon. Luoghi che hanno permesso ai miei occhi di contemplare quello che vedeva con i suoi occhi Gesù. Sono stati momenti nei quali ho sentito più forte la Sua presenza e che mi hanno fatto sussurrare, con grande emozione, “grazie per tutta la Luce” che ha illuminato il mio viaggio! (Maria Laura Zini)
Il luogo che più mi ha emozionato e che, nonostante tre viaggi, mi emoziona sempre più degli altri è Cafarnao. Lì si respira un’aria diversa, la Sua presenza si sente, si percepisce ovunque ed è tutto avvolto da un fascino indescrivibile. Lì c’è un contatto vero e vivo. Davanti a quell’acqua e a quel cielo, gli stessi che ha guardato Gesù, mi sono sentita veramente cercata, chiamata e accolta. (Alessandra Rossi)
Redazione.Fun
Photo Credits: Eleonora Gentili, Elena Basso