Sulle tracce di UIPUV 2018
Gerusalemme, San Pietro in Gallicantu, Chiesa del Pater Noster, Basilica della Dormizione, Santo Sepolcro
Il nostro viaggio nel viaggio si conclude nei luoghi in cui tutto costantemente ricomincia. Si sperimenta la gioia della Resurrezione, si va via consapevoli che nulla sarà più come prima.
UIPUV 2018 è stato un dono di Amore e di Bellezza, un cammino denso di sfumature, di volti, di storie uniche legate tra loro dal Bene più grande. Ripercorrendone le tracce abbiamo voluto, in qualche modo, imprimerlo a fondo nei nostri e nei vostri cuori. Grazie.
Difficile dire tutte le emozioni e i sentimenti vissuti in così poche righe, ma sono strafelice e grato di aver potuto fare questo viaggio in Terra Santa con i The Sun e tutti gli Spiriti del Sole (gran bella gente). Mi ha emozionato tanto vedere i luoghi e camminare sulle strade dove è vissuto e ha camminato Gesù; mi è piaciuto e mi ha colpito tanto il Santo Sepolcro perché ho sentito la forza della Risurrezione e della vittoria sulla morte, ma mi è dispiaciuto molto vedere il muro che divide, separa ed esclude. (Davide Borsato)
Il luogo che ha illuminato di più il mio cuore è stata la Basilica del Santo Sepolcro. È difficile descrivere a parole la sensazione che ho provato una volta entrata: mi sembrava di essere in un luogo senza tempo, dove l’Infinito si manifesta in quella tomba, proprio perché è vuota. (Debora Barin)
San Pietro in Gallicantu. Non è un luogo che sapevo o attendevo di visitare, non è particolarmente rilevante dal punto di vista della storia, della fede o dell’architettura, ma in quel luogo, in quella celebrazione dell’Eucarestia prima di recarci al Getsemani per le confessioni, nella giornata più intensa per me di tutto il viaggio, lì credo di essermi sentita attraversare, per la prima volta, dalla piena consapevolezza che Dio mi ama e che ha bisogno di essere amato da me. Ho inteso il vero significato e impegno che richiedono le parole “Come Tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò”. Non io, ma Tu. Ora, con questa nuova consapevolezza, provo ad essere e andare. (Alessandra Sauro)
In questo viaggio, quello che più mi ha emozionato è stata una combinazione di luoghi. In San Pietro in Gallicantu ho sentito chiaramente il peso nel cuore, come se il giudizio e l’abbandono vissuti da Gesù impregnassero quel luogo, mentre nel Getsemani il peso si è liberato. Il luogo della paura più grande è diventato, invece, quello di una scelta di libertà per la Sua volontà e, nel mio caso, di un perdono di misericordia ricevuta. (Luisa Pierantoni)
Può sembrare assurdo, ma quando penso a ciò che più mi ha illuminato non vedo che pneumatici e cerchioni. Ebbene sì, raggiungere la Terra Santa e capire come il Mistero del Risorto si fa vita, tra i sedili di un pullman, nelle voci dei bambini, nelle confidenti e sofferte preghiere di famiglie che si cercano, si ritrovano, ci riprovano e si amano. (Chiara Delmenico)
Primo pellegrinaggio in assoluto e in Terra Santa: dire illuminante è riduttivo, ma rispecchia la Luce che ognuno di noi ha ricevuto e donato nel corso del viaggio. Luce come l’album dei The Sun in cui il brano “Betlemme” ricorda la Grotta dei Pastori e la Basilica della Natività. Luce come al tramonto a Cafarnao, dove la musica del concerto ha riscaldato i nostri cuori con la sua poesia. Luce sul Monte Tabor con la processione illuminata dalle candele e dalle nostre preghiere. Luce come nella Basilica dell’Annunciazione, nella quale Maria ha detto Sì e con il suo Sì è divenuta la nostra Luce per arrivare a Lui. Ma il Santuario di Eleona, dove Gesù ha insegnato la preghiera che ci ha resi figli di un solo Padre, donandoci la Luce per mai smarrire il nostro cammino, mi è rimasto nel cuore. (Giuseppina Dotti)
La Terra Santa è davvero un luogo Santo. Ti permette, mentre cammini con i piedi e con il cuore, di chiudere gli occhi e sentire Gesù che cammina con te, che ripercorre quei passi percorsi già a suo tempo. Percorsi per te. I colori, i profumi, sono segni indelebili che ti porti addosso, che avrai per sempre. Ma è quando ti accorgi che in quella Terra sei a casa, che ne capisci la grandezza. L’Abbazia della Dormizione è stata il luogo dove più ho sentito casa. Perché lì, dove non c’è morte, ho incontrato due madri celesti, le mie: Mamma Lucia e Maria Madre. Non sono morte, ma dall’alto mi proteggono, mi abbracciano, custodiscono il mio cuore. La Terra Santa, l’Abbazia: luoghi di speranza. Ci ricordano che questa vita è di passaggio e che nella vita eterna riabbracceremo i nostri cari. (Laura Pagnotelli)
Per Emanuele (8 anni) è stato “il deserto, che appena sono sceso dal pullman mi ha stupito!”
Per Tommaso (5 anni) è stato “l’Orto degli Ulivi, dove Gesù pregava.”
Per Federico (2 anni) è stato “Gesù.”
Per mio marito Andrea è stato il Cenacolo, dove Gesù ci ha donato se stesso Eucaristia.
Per me il Lago di Tiberiade, dove i miei occhi si sono aperti. Dove la domanda “Ti senti cercata da Dio?” ha risuonato con forza nel mio cuore e ancora più forte ho sentito un Sì esplodermi dentro! Ma siamo tutti d’accordo che, comunque, i luoghi più belli sono stati gli sguardi dei compagni di viaggio che erano con noi, nei quali si rifletteva il volto del Cristo Risorto. (Famiglia Manuzzi-Riciputi)
Prima volta in Israele, tutto particolarmente emozionante, coinvolgente, eccitante, sorprendente, introspettivo, gratificante, di stimolo alle curiosità intellettuali e soprattutto religiose. Deserto, Lago di Tiberiade, Orto degli Ulivi, mi hanno dato pace interiore e momenti di riflessione molto profondi, turbinii di pensieri che stanno trovando pian piano, ora a distanza di tempo, risposte, interlocuzioni che mai avevo avuto. Concludo con una frase di Brian Weiss: “L’amore è la più grande forza del mondo. L’amore può svilupparsi e sbocciare anche sul suolo più ingrato, nelle condizioni più dure, esiste ovunque e sempre. L’amore è un fiore che sboccia in tutte le direzioni”. (Rita Gasparetto)
Che dire di un viaggio che per noi (che abbiamo girato mezzo mondo) è stato il “Viaggio della Vita”! Non ce la sentiamo di indicare un luogo o un’atmosfera che più hanno lasciato il segno (come l’Orto degli Ulivi e/o il Battesimo sul Giordano), perché sarebbe troppo riduttivo. La “traccia” più profonda che ci è rimasta di questo viaggio è “L’Emozione”, profonda, intensa, quasi viscerale, che riaffiora con forza quando ad ogni meditazione si sfiorano e si accarezzano i ricordi agganciati ai singoli luoghi, alle persone, all’energia che si manifestava potente e trafiggente quando tutti assieme, durante le celebrazioni, cantavamo la Gloria e la Misericordia di Dio. Anche mentre scrivo queste poche righe ho le lacrime che mi confondono la tastiera! Grazie. (Alberto Lorenzi e Bianca Sarolo)
Redazione.Fun
Photo Credits: Alessandra Rossi, Eleonora Gentili, Elena Basso