Ritrovo Pullman Giallo – UIPUV2018
Ci sono giornate che prepari, programmi nei minimi dettagli e te le immagini in un certo modo. Poi accadono degli imprevisti che non puoi prevedere, né tantomeno modificare. Ma sono proprio quegli imprevisti, quelle apparenti righe storte che Qualcuno fa diventare sentieri lineari, che fanno capire che si è “qui ed ora” presenti.
Questa è la testimonianza che i pellegrini del Pullman Giallo di UIPUV 2018 ci hanno voluto lasciare del weekend che hanno vissuto a Bellaria Igea Marina il 22 e il 23 giungo scorso.
Buona lettura!
Doveva cominciare così: spiaggia, tramonto, compagnia e ricordi.
Invece lo start è stato un groviglio di tuoni, lampi, vento impertinente ed acqua in ogni dove. La grandine che colpisce le carrozzerie delle macchine, un riparo di fortuna offerto dal titolare del campeggio, mentre si continua a montare le tende per la notte.
Nel frattempo i ragazzi improvvisano con le chitarre e le percussioni del cajon si diffondono nell’aria: il piano B – maltempo – era stato pensato, abbozzato, ma nel cuore speravamo che la Provvidenza facesse il resto.
Se il temporale non ci avesse costretto ad abbandonare la spiaggia per raggiungere la canonica di don Marco a Bellaria, i nostri cuori si sarebbero lasciati trasportare dall’emozione del tramonto, dalla brezza della sera, dalla luce del crepuscolo. Invece Colui che ci aveva radunati, Colui che ci aveva chiamati non ci voleva in “brodo di giuggiole”, ci chiedeva di essere presenti, attivi e reattivi, all’unisono con i cuori in mano, con le anime aperte e le mani operanti.
“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 15-20).
“Egli li accolse volentieri, parlava loro del regno di Dio e guariva quelli che avevano bisogno”.
Ancora:
“Non perché capaci, ma perché amati, aperti e disponibili”.
Queste parole ci hanno accompagnato fin dal viaggio in Terra Santa, lungo le strade secche e polverose che abbiamo percorso per vedere e vivere i luoghi che la Bibbia ci ha da sempre narrato. E su quelle strade ci siamo incontrati: sperando che tutto non finisse, ma potesse continuare. Dalla sabbia del Negev alla sabbia della Romagna, dalla via Dolorosa in Gerusalemme alle nostre vie di dolore quotidiane: dove le fatiche, le fragilità, le incomprensioni incontrano le mani di tanti amici che abbiamo conosciuto che si sono fatti prossimi nelle nostre vite portando consolazione e forza sui nostri cammini. Meraviglia e stupore.
Ma il Signore aveva in serbo anche nuove sorprese. Dalla cena condivisa nel poco (quei cinque pani e due pesci del vangelo di Luca che proprio la domenica ci avrebbero accompagnato), alla preghiera comunitaria nella Lode, nell’Intercessione e nel Ringraziamento. La Parola al centro del nostro stare insieme.
Dopo tanta gioia, avevamo ancora nel cuore il dubbio di non riuscire a celebrare l’Eucarestia in riva al mare, il giorno successivo. Don Marco, del quale eravamo ospiti, continuava a darci conforto e sostenerci con la convinzione che il nostro appuntamento non sarebbe stato disatteso. “Solo in Dio riposa l’anima mia; da Lui la mia Salvezza, mia roccia di difesa non potrò vacillare”, così ancora una volta il nostro stare insieme era stato benedetto.
Lui ci ha risposto, ci ha richiamato e riunito davanti a quel litorale splendido, dove la luce del giorno ha fatto capolino alle 5:15, per ricordarci, in tutta la sua magnificenza, in tutta la grandezza e la maestà del creato queste parole: “Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada “(Giosuè 1,9)
Quanta bellezza in questo stare insieme, una sacra magia di cui ringraziamo quel Gesù vivo e presente in noi e per noi.
Chiara Delmenico
Redazione.Fun
Photo Credits: Luisa Pierantoni