Il Vangelo di oggi: Giovanni 13,1-15
RIFLESSIONE
Ogni volta che leggo o ascolto la Parola del Venerdì Santo, ogni volta che mi trovo ad osservare la croce, ad adorarla, penso a te, Gesù, al tuo dolore, alla tua sofferenza, al tuo abbandono totale alla volontà del Padre.
Guardo a Te sulla croce con le braccia aperte e il volto sfigurato dal dolore: non sembri un Dio che trionfa, ma un uomo che muore.
Non sei un Dio che schiaccia i suoi nemici, ma un uomo che perdona.
Non sei un eroe che non si piega, bensì un uomo che patisce come tutti.
Ti guardo e vedo una persona sfigurata in mezzo a due ladroni, Gesù non sembri un re, non sembri il Cristo di Dio…e invece lo sei!
Sei il mistero di Amore e di compassione più grande e forte di tutti, sei la certezza dell’Amore fedele di Dio per noi.
Tu, sei salito su quella croce per salvare tutti noi per lasciarci un amore così grande che entra nel nostro peccato e lo perdona, entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per portarla, entra anche nella morte per vincerla e salvarci.
Tu, Cristo che hai trionfato sulla morte, l’hai voluta condividere con noi fino alla croce, fino ad una sofferenza incredibile perché nessun uomo si senta abbandonato, ma tutti, guardando al Dio crocifisso, possiamo comprendere la grandezza dell’amore di Dio che ci tocca, ci abbraccia, ci perdona, ci salva.
È la presenza di un Padre che si fa prossimo all’uomo e decide di essere condivisione reale con lui, entra in una relazione che è unica ed è costruita nell’unione di Cristo con la dimensione dell’uomo, misera e apparentemente senza speranza, ma solo in Cristo, nel Dio che si fa uomo tra gli uomini trova un significato e una speranza, anche nell’ora più buia, anche nell’ora in cui la luce sembra spegnersi, la storia sembra finire, anche in questo abisso che sembra essere la fine di questa narrazione terrena del Cristo l’orizzonte di silenzio che si apre sembra allo stesso tempo chiudere ed aprire la prospettiva della speranza.
GESTO
Oggi prendiamoci un po’ di tempo. Fermiamoci. Raccogliamoci davanti alla Croce.
Possiamo costruirla con due legnetti o con due cartoncini, possiamo scrivere nella parte bassa una o più esperienze in cui abbiamo perso la speranza, in cui abbiamo sperimentato l’abisso dell’assenza di speranza; nella parte alta, invece, possiamo scrivere di un’esperienza in cui abbiamo vissuto una speranza nuova, un momento in cui l’ascolto dello Spirito, nel silenzio, ci ha resi capaci di sentire che c’era qualcosa anche per noi, per la nostra vita.
Mettiamoci dunque in adorazione. Sentiamoci abbracciati dal calore e dalla tenerezza dell’Amore di Dio che tutto supera, tutto copre, tutto perdona, tutto salva.
O Gesù,
stendendo le tue mani sulla croce,
hai riempito il mondo della tenerezza del padre
Salendo sulla croce
hai effuso su tutti la luce del perdono.
Insegnaci, guardando la tua croce,
a perdonare gli altri,
a dire Padre non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu,
ad amare con la stessa forza e con lo stesso amore tuo per noi,
ad affrontare con coraggio le difficoltà della vita ringraziandoti ogni giorno per ciò
che ci doni, per come sei presente nelle nostre vite.
Amen
PROPOSTA DI ASCOLTO
A cura di Laboratorio “OdS Incontri” e Laboratorio “OdS Grafica & Creatività”.