HARRY POTTER: LA MAGIA NELLA VITA REALE

Sono trascorsi quasi venticinque anni dall’uscita in Italia del primo libro di Harry Potter, una saga che non ha mai smesso di affascinare lettori – e pubblico – di tutto il mondo, e non soltanto tra i più giovani.

Come per altri grandi successi del genere fantasy, non si tratta tuttavia di sola letteratura di evasione: la profondità e l’universalità delle vicende narrate consentono di riflettere sul complesso ordito delle relazioni umane. È proprio per questo che vi proponiamo di intraprendere insieme un viaggio alla scoperta dei personaggi.

A cominciare dall’undicenne Harry, che ci ha accompagnati sin dal primo libro nell’esplorazione del mondo magico. Iniziando a frequentare la Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, il giovane mago conosce ben presto quelli che saranno destinati a diventare i suoi migliori amici: Ron Weasley ed Hermione Granger.

L’Amicizia è, infatti, uno dei temi principali: il rapporto tra Harry, Ron e Hermione è caratterizzato da autenticità e profondità e rappresenta un tesoro prezioso da custodire e, nel nostro caso, da cercare anche nella nostra vita.

Ci sono infatti molti Ron tra noi, amici insicuri ma sempre leali e capaci di riconoscere i propri sbagli; tante Hermione, che hanno capito il valore della conoscenza, nonché l’importanza di lottare per ciò in cui credono. E, ovviamente, anche alcuni Harry che accettano il proprio destino affrontando il dolore con resilienza e senza perdere mai la speranza, nella consapevolezza che «essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre,  […] è una cosa che ti resta dentro, nella pelle» (J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale).

C’è veramente spazio per tutti e alcuni tra i personaggi secondari si rivelano fondamentali e preziosi per la trama, ricordandoci che ciascuno di noi è unico e ha una missione da compiere nella sua vita. Così assumono un rilievo centrale anche tematiche quali trovare il proprio posto nel mondo e imparare ad affrontare il dolore.

In questo senso, uno dei personaggi dall’evoluzione sorprendente è Neville Paciock (Longbottom, nella nuova traduzione): il ragazzino impacciato e smemorato, con una storia triste alle spalle simile a quella di Harry. La scarsa autostima iniziale si trasforma in piena fiducia in sé stesso nel momento in cui incontra degli amici che gli danno fiducia e dei professori che scovano i suoi talenti nascosti. Così Neville diventerà uno degli eroi della storia: durante la battaglia finale guiderà con coraggio l’esercito di Silente e dimostrerà che il Bene trionfa sempre.

Luna Lovegood, invece, è una ragazza che scopre nella sua unicità una sorgente di forza. È  un esempio di chi vive in modo autentico e libero, senza farsi condizionare dagli altri: una vera outsider. Come Neville, anche Luna viene emarginata, ma nella stranezza troverà il suo super-potere e riuscirà infine ad occupare un posto di rilievo a fianco dei protagonisti, supportandoli in svariate situazioni e diventando un elemento importante nella lotta contro il Signore oscuro. Il personaggio di Luna ci insegna la bellezza e la preziosità della diversità, necessaria perché ciascuno concorra al vero Bene.

Allo stesso modo, anche l’elfo domestico Dobby – appartenente ad una categoria di creature che nel mondo magico viene sottomessa e schiavizzata – assume una rilevanza cruciale, decidendo di servire coraggiosamente il Bene, nonostante la sofferenza che ciò gli provoca.

E veniamo al saggio e potente Silente, forse uno dei personaggi più amati, che ci insegna una delle lezioni di maggior valore: anche il più forte tra i maghi non è perfetto, sebbene l’impressione iniziale lasci deporre in questo senso. Proprio i gravi errori commessi in gioventù sono stati necessari per consentire alla sua vita di prendere la giusta direzione e per renderne altresì chiaro lo scopo: lottare per un bene superiore, schierandosi dalla parte dei più indifesi, sia del mondo magico, sia babbano. Così ha fondato l’Ordine della Fenice, una congregazione di maghi animati da ideali di uguaglianza e rispetto, che si pone in aperto contrasto con i Mangiamorte e con la gerarchia di valori da essi propugnata. La saggezza che Silente ha saputo trarre dai propri errori lo ha reso una guida per moltissimi maghi, compreso Harry, al quale è legato da un affetto profondo e sincero. 

Cosa dire, infine, di Tom Riddle (il futuro Lord Voldemort)? Anch’egli porta su di sé il peso di una vita segnata dal dolore e dalla solitudine: come Harry è cresciuto in un ambiente privo di affetti e non ha conosciuto l’amore dei genitori, ma l’odio che abita il suo cuore lo rende molto diverso rispetto al giovane mago. Il suo dolore si trasforma in ossessione e in brama di potere, ben presto degenerando nel desiderio di sconfiggere la morte a qualsiasi costo. Il Signore del Male diventa disposto a commettere numerose atrocità, sino a sacrificare la sua anima e, con essa, la sua umanità.

Nel duello finale Harry – facendo proprio uno dei più grandi insegnamenti di Silente di provare pietà per i vivi e, soprattutto, per coloro che vivono senza amore – consiglia tuttavia a Lord Voldemort di ripensare a tutto ciò che ha fatto sino a quel momento e di cercare in sé un po’ di rimorso, mettendolo così di fronte alla possibilità di redimersi.

In Harry Potter ritroviamo tanti semi dei valori che sentiamo nostri, quei valori che ci indicano la direzione da prendere per capire chi vogliamo essere, rappresentando la bussola della nostra vita. Ci sono in particolare due epitaffi che si caricano di un significato molto profondo per noi di Officina del Sole, che poniamo la nostra speranza in Gesù, Colui che, donando la Sua vita, ha sconfitto la morte per sempre e ci ha insegnato che l’unico modo per essere felici è amare ed essere amati.

«Dove si trova il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore», posto sulla tomba di Kendra e Ariana Silente, rispettivamente mamma e sorella del preside Albus, che riprende il versetto 21 del capitolo 6 del Vangelo di Matteo.

E «L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte», inciso invece sulla tomba di James e Lily Potter, i genitori di Harry, che ci rimanda al significato più autentico della Risurrezione.

La potenza di questi insegnamenti ha fatto nascere in noi il desiderio di iniziare un nuovo ciclo, che mira a rintracciare spunti teologici nella letteratura, allo scopo di proseguire nel cammino insieme e di continuare a vivere la nostra vita con entusiasmo (parola composta da en “in” e theós “dio” e derivante da da éntheos “divinamente ispirato”), cioè costantemente ispirati da Dio.

Vi lasciamo qualche riferimento al materiale che ci ha aiutati nella stesura di questo articolo: oltre – ovviamente – ai libri della saga, segnaliamo il documentario “Harry Potter – 20° anniversario. Ritorno a Hogwarts”, uscito nel 2022, e il saggio “La più grande delle magie. Dalla saga di Harry Potter un aiuto per realizzare chi siamo veramente” della psicologa e psicoterapeuta Cristina Buonaugurio.

La Redazione
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