Riviviamo Un Invito Poi Un Vaggio 2016 – Sabato 9 aprile
Più che muri, ho vissuto gli spazi di questo viaggio. Questa giornata, pur essendo “on the road” ha trovato pace presso il Monte degli Ulivi. Che sensazione passare dalla luce accecante delle pietre, all’ombra delle grotte, luogo di preghiera comunitaria. Verità o tradizione che sia: “Padre sia santificato il Tuo Nome”. (Chiara Del Menico)
Il Santo Sepolcro: questo piccolo spazio, nel quale è racchiuso il fulcro del nostro credo, una lastra che copre il marmo dove è stato deposto Gesù. (Elisa Festa)
Si entra nel mistero della vita, solo se si entra nel mistero della morte. Questo entrare negli opposti e il continuo della nostra esistenza sapendo però che, entrare nella morte è automaticamente anche uscirne perché Lui l’ha vinta. Il Concerto è stato allora l’inno di e per questa vittoria. (Suor Donatella Lessio)
Al concerto dei The Sun, ballando e cantando a squarciagola le loro canzoni, ho sperimentato l’unità con i ragazzi palestinesi che erano presenti al concerto. (Mauro Rossetti)
“Chi cerchi?” Don Tony mi sconvolge verso il Sepolcro. Mi abbasso e tu non sei dove ti hanno posto. Mi ritrovo a guardare con accanto Tiziana. Dio-incidenza che eri tra noi nel deserto e ora guardiamo la tua tomba vuota… Che gioia il mio 1° concerto coi ragazzi palestinesi, e i The Sun bucano i cuori e le membra. Teneri i 2 Abuna sul palco! (Beatrice Brambilla)
Santo Sepolcro. Gesù c’è nell’amicizia che si è creata tra noi, nella Luce, nella Pace e riempie la mia vita. Concerto The Sun evoluzione per tutti i nostri cuori che si muovono in sincronia con Dio. (Silvia Andreoli)
Un bambino abbraccia tutti noi italiani prima che scappiamo alla festa. Ci guarda e sorride. Lo riconosco, prima gli avevo fatto un cane con un palloncino. Lo abbraccio e per la prima volta capisco le parole di don Tony “Amare con le mani”. Istanti, lunghi una vita: “Gesù, stai con lui”. Ho capito cosa vuol dire pregare. (Giorgia Veneziano)
Concerto dei The Sun. Pura energia. Pura luce. Pura gioia. (Ilaria Coledan)
Vivere il concerto mescolati ai ragazzi palestinesi e cantare prendendo per mano le ragazze che ogni giorno si scontrano con il muro è stato emozionante. Anche la pioggia ci ha resi più uniti: italiani che cantano cori per la Palestina, palestinesi che li cantano per l’Italia. La vera solidarietà si manifesta nelle piccole cose. (Sarah Libanore)
Santo Sepolcro. Calvario. Pietra dell’unzione. Un ricordo particolare mi rimane legato al profumo del nardo. Giornata poi conclusa all’insegna del divertimento con un super concerto e un finale post-continuo-concerto inaspettato e ancora più bello! (Roberta Crespi)
Santo sepolcro, l’angusto spazio nella penombra di candele tremule, una porta bassa, stretta, un omone possente che incita alla fretta, nel luogo in cui il tempo si ferma, la storia è stata riscritta, e la morte vinta… poggiata la testa su quel marmo non mi resta che pregare, dare senso così a quei pochi preziosi istanti. (Lorena Biondi)
Era da un po’ che non ero in transenna ad un concerto. Poi in una location come questa… faccio spazio ad una ragazzina palestinese, ci teniamo per mano. E, quando la pioggia inizia a dare la sua benedizione a questa magica notte, mi trovo stretta in un dolce abbraccio. Non so come abbia fatto il mio cuore a reggere. (Meris Angelini)
Il Golgota, con il foro della croce di Nostro Signore: sarei rimasta tutta la giornata! La Santa Messa presso il Patriarcato Latino con le promesse coniugali: lacrime (pensando ai miei genitori); il concerto e la felicità dei bimbi palestinesi… “non c’è dono più grande”. (Cristiana Moretti)
Mai mi sarei aspettato che il concerto sarebbe stato sospeso per pioggia, eppure cantare ”Noi” al Cheers è stato qualcosa di spettacolare, e mi sono davvero reso conto che l’Officina del Sole è un grandissimo Dono per la mia vita. (Luca Zazzera)
Visitare il luogo del Calvario è stato per me impossibile. Raggiungere il Santo Sepolcro è stato arduo, una lunga, lenta, disorganizzata coda, ricca di spintoni ed odio che mi hanno fatto entrare nella tomba con uno stato d’animo molto afflitto… Tre secondi nella tomba vuota, ed uscirne pensando: è risorto! (Matteo Fornari)
Pregare al Muro del Pianto: momento intenso. Basilica del Santo Sepolcro, pregare sul Calvario, sulla pietra dell’Unzione e al Santo Sepolcro: istanti brevissimi ma impressi indelebilmente nel mio cuore. Concerto dei The Sun a Beit Jala momento festoso di comunione tra noi e i ragazzi palestinesi, peccato per la pioggia. (Giorgia Veneri)
‘Davanti a questo amore la morte fuggirà…’ Camminare per strade già percorse e vedere cose già viste, eppure entrando a Gerusalemme è sempre tutto nuovo: gente, emozioni, luoghi. Città che ha il potere di rinnovare anche te, e di rubarti un pezzo di cuore. Potere del Santo Sepolcro. (Eleonora Gentili)
Questo viaggio pieno di emozioni non poteva terminare che con l’estrema gioia che arriva al cuore dal visitare il luogo dove è risorto sconfiggendo la morte dopo averci dato l’infinita prova d’Amore sul Golgota. L’Amore che abbiamo visto e condiviso con i ragazzi palestinesi poi al concerto. (Saverio Borghi)
Durante tutto il tragitto per andare a Beit Jala, in pullman, una felicità contagiosa era nell’aria. Eravamo tutti elettrizzati. Questa gioia si è trasmessa soprattutto durante il concerto, nel quale abbiamo cantato con i palestinesi, anche sotto la pioggia. Quella complicità e quelle emozioni resteranno sempre con me. (Gloria Ballini)
L‘ingresso al Santo Sepolcro: abbassare la testa, entrare e inginocchiarsi, pochi istanti per chiudere gli occhi e toccare la pietra, lasciare tutte le nostre debolezze e tornare fuori “risorti”: solo questo vale tutto il viaggio. La sera la pioggia ha fermato il Concerto, ma non i festeggiamenti italo-palestinesi e la voglia di cantare! (Luca Echerle)
L’esperienza del Muro del Pianto, l’incontro con un’altra religione. Camminare all’indietro rispettando modalità di culto e rito diverse dalla mia mi hanno stimolato permettendomi di vivere la giornata con un sorriso in più. Il concerto dei The Sun a Beit Jala è stata FESTA GRANDE. (Daniela Vitale)
Nulla da evidenziare, se non la liturgia vista al Cenacolo dei francescani. Molto bello il momento con i palestinesi, peccato per la pioggia. Non ho avuto la possibilità di vivere il momento conclusivo nel locale dato che non sono abituata a quel tipo di ambiente. (Chiara Rossini)
Anche da lontano noi ci teniamo la mano, noi ogni notte diciamo “Grazie per tutta la Luce, grazie per tutto l’Amore”. Cit. The Sun (Alice Cordenos)
Il Muro del Pianto, la preghiera silenziosa delle donne, le voci e la gestualità degli uomini… Il Santo Sepolcro aspettato per più di un’ora e mezza ma quei pochi secondi mi hanno riempito il cuore. La pioggia non ha rovinato la gioia del concerto i sorrisi dei ragazzi e della nonnina palestinese resteranno sempre con me! (Luisa Pierantoni e Andrea Tollardo)
Muro del Pianto, strano convivere per poco, con le “rigide regole” ebraiche. Santo Sepolcro e Golgota, due luoghi importanti, vissuti nell’attesa, e accompagnati dalle parole di Don Tony. Alla sera il concerto, con i ragazzi del posto, che poco a poco hanno riscoperto la piccola luce che hanno negli occhi…la pioggia, non l’ha spenta. (Rita Covre)
Resto sola in quella piccola stanza, so che ho pochi secondi. Recito un Padre Nostro, gli altri tardano ad entrare… “Amen”, bacio la pietra ed esco… uno sguardo d’intesa ed è subito un abbraccio. Amata! (Elena Basso)
Santo Sepolcro: entrare anche se per pochi, pochissimi secondi e vedere quella tomba VUOTA e il concerto dei The Sun con i giovani palestinesi, testimonianza che non esiste lingua, cultura o religione che divida, ma siamo noi uomini a creare muri per paura della diversità. La musica si è rivelata ancora una volta un potente mezzo per abbatterli! (Chiara Fornari)
Sabato sera a Beit Jala c’è stato il concerto dei The Sun. Ho conosciuto alcune ragazze palestinesi e cantare, ballare e parlare con loro mi ha fatto piangere per la felicità e l’emozione! È stata un’esperienza unica e meravigliosa! (Beatrice Borgo)
Persone da ogni parte del mondo, di origine e credo diversi, che si trovano pacificamente in un unico luogo a pregare il loro Dio! …Si può fare! 🙂 …chi è diverso ti può dare molto! Un ragazzo arabo della mia età mi invita a pregare con lui al muro del pianto! Gli ho fatto compagnia un po’ guardandolo stupito nei suoi riti 🙂 (Alberto Rettondini)
Santo Sepolcro, Calvario e Concerto a Bet Jala. I principali motivi che mi hanno fatto partire con tutti voi… per 9 giorni durante i quali ho pianto ogni giorno, ho riso ogni giorno, ho cantato, amato, lodato Dio e mai smesso di ringraziare Lui e voi. (Francesca Sergioni)
Il concerto viene interrotto a causa della pioggia. Noi continuiamo a cantare e a ballare, italiani e palestinesi insieme. Non scorderò mai la Luce negli occhi di quel ragazzo che, con insistenza e forza, continuava a dirci “grazie”. Mi sono sentita piccola…ero io quella che doveva ringraziare lui! (Cristina Gamba)
#murodelpianto #resurrezione #Michele #nienteeimpossibile #guerriero #patriarcato #concerto #casino #pioggia #nuoveamicizie #Palestina #festa #cuoreaperto #luce (Anita Bonato)
Camminare sulle vie, che Gesù caricato dalla croce ha percorso, fino ad arrivare al Santo Sepolcro, rendersi conto del suo folle atto compiuto per ogni uomo, anche per me, mi ha stravolto e ho potuto sentire forte dentro di me questo grande Amore. (Federica Dissegna)
Gerusalemme, il S. Sepolcro… là dentro, raccolti, fuori dal mondo e nello stesso tempo nel mistero più grande, anche se per pochi istanti… e poi la sera, un concerto bellissimo pur con la pioggia perché condiviso con i bambini e ragazzi palestinesi, vedere la loro gioia e il loro entusiasmo! (Stefania Gianatti)
Dio ci tocca e ci parla continuamente nella nostra quotidianità; Ci parla attraverso piccoli segni che sono la testimonianza della Sua discreta presenza in ognuno dei luoghi che frequentiamo. Ma io Dio l’ho trovato soprattutto qui: nei sorrisi degli abitanti di qui, nei loro occhi pieni di incrollabile Speranza e di Fede. (Francesca Leoni)
Gerusalemme, la città delle genti. Non poteva scegliere luogo migliore. Qua il mondo si incrocia, a volte si saluta, a volte no…ma da qua…da quel piccolo sepolcro, tutto s’è fatto nuovo…un finale di Pellegrinaggio che è l’inizio…la sera: concerto, sorrisi, abbracci…LA GIOIA VERA!!! (Samuele Buson)
Camminiamo per Gerusalemme, questa è la città di Dio. E, davanti a lei, ci ricordano che “scenderà dal cielo, quindi è il paradiso che verrà da noi”. (Giovanni Martinelli)
Al Santo Sepolcro una certezza: la tomba è vuota! Il Signore è veramente Risorto! La sera al concerto dei “The Sun” ero carica come non mai grazie alle esperienze fatte nei giorni passati e ho sentito un affetto sincero verso i nostri fratelli palestinesi, insieme eravamo un cuore solo. (Laura Masiero)
Basilica del Santo Sepolcro: incredibile pensare come un evento così grande avvenuto in silenzio, risuoni e lasci in noi tracce indelebili di questa magnifica storia! Concerto a Beit Jala: l’abbraccio fraterno con i ragazzi palestinesi durante la serata lo porterò per sempre come tesoro prezioso nella mia vita. (Melinda Dalla Libera)
Ne ho visti tanti di concerti negli ultimi anni, serate in location da brivido e aftershow indimenticabili; ma il concerto di Betlemme, per quanto breve sia stato, rimarrà indelebile. Tenere sulle mie spalle una giovane palestinese e sentire la sua mano stringere la mia al ritmo di “Non ho paura” è qualcosa di ineguagliabile. (Aurora Pagliocca)
Pietre. Il muro del pianto è fatto di pietre, si prega davanti al muro aspettando il Messia. Il Santo Sepolcro, fatto di pietre è vuoto, “Donna chi cerchi?” non chi aspetti! E allora guardi la pietra con gli occhi di pieni speranza, la speranza di incontrare presto Gesù Risorto nella propria vita, e lo si incontra ogni giorno! (Laura Bovenga)
Beit Jala: mano nella mano, tu parli arabo e io italiano…ma la musica compie il miracolo e tra noi non servono parole… ci guardiamo negli occhi e sentiamo che i muri non possono più dividerci e farci male: siamo tutti figli di uno stesso Padre, siamo tutti fratelli! (Emanuela Fiorelli)
Nel Santo Sepolcro abbiamo potuto riconoscere l’amore assoluto di Gesù che è morto sulla croce per la nostra salvezza ed affidare il nostro cuore e la nostra vita nelle mani di Gesù, pregando: voglio essere, Dio amato, come argilla nelle mani del vasaio, prendi la mia vita, fa’ la mia vita di nuovo, voglio essere un nuovo vaso. (Maria Manuela Cerca Neves Alves e Maria De Lurdes De Seabra Santos)
Vedendo il muro puoi solo credere che solo togliendo i muri dai nostri cuori potranno cadere anche quelli di cemento! (Roberto Rossi)
Il più bel concerto dei The Sun a cui abbia partecipato. Ho vissuto l’emozione di quella serata nei sorrisi, nei volti bagnati dalla pioggia e nelle voci confuse dei numerosi ragazzi palestinesi che, con noi, hanno gioito alla Vita. La Musica ha divertito ed unito fratelli diversi accomunati dallo stesso Amore. (Katia Bertorelle)
Gerusalemme, pietre e luoghi sacri contesi dall’umana follia, non vedi che il sepolcro è una tomba vuota? Dio ama abitare nel luogo caldo del cuore degli uomini. (Giovanna De Pasquale)
Una malinconia di un’attesa che non ha riscontro… “forse la più grande alternativa nella storia delle religioni è proprio sotto questo muro: se l’adempimento della Promessa è accaduta o non è accaduta”. Cristo è Risorto ed è Presente Qui ed Ora! Voi cantate un Amore che non chiude gli occhi con un Cuore spalancato alla Realtà Vera. Grazie di Cuore. (Francesca D’Orazio)
Ti incontro fra le persone frettolose, Ti incontro nel mio petto, Ti incontro nelle difficoltà, Ti incontro nei silenzi di mia figlia così infinita e sconfinata. Sono in ginocchio. (Laura Parma)
Mi sento al centro del mondo, il tempo si ferma, qui tutto è apparentemente finito, qui tutto è realmente iniziato: il cuore alterna la tristezza nel pensare alla croce insanguinata conficcata sul Golgota ma si anima di una gioia e di una gratitudine infinita nel toccare la pietra sulla quale Gesù ha vinto la morte per sempre! (Davide Mussoni)
Il Muro Occidentale chiamato anche del Pianto, i bigliettini lasciati dai fedeli, il quartiere cristiano. Il concerto. Palestinesi e italiani che si tenevano per mano e cantavano. La pioggia una benedizione per quel popolo che ha come problema principale la siccità. La pioggia, Dio, credici!!!! (Giulia Mussoni)
Gli Ebrei ci hanno insegnato come si adora veramente un Dio. Loro lo fanno in un modo, ma io so perfettamente come potrei farlo. (Nicolò Mussoni)
Biglie di rabbia. Lacrime e sabbia. Canti, grida di gioia. Mano nella mano. (Marta Della Torre)
Ho fatto questo viaggio, con la preghiera e il desiderio di abbandonarmi alla Volontà del Padre…per giungere a questi luoghi… dove si sente ancora dopo 2000 anni la Sua presenza… è stato Lui stesso a mostrarmi i nuovi Gesù nei piccoli dell’Hogar e del Caritas … Ringrazio Suor Donatella, Don Mario e i The Sun per questa esperienza che ha segnato la mia vita… (Filomena Bartolotta)
Gerusalemme, la grande città di Davide con la basilica del Santo Sepolcro e quella tomba vuota ci ricorda che lui non è lì ma è risorto. Il concerto: la forza della musica, il suo linguaggio universale che abbatte tutti gli ostacoli e le barriere del mondo e che neppure la pioggia può fermare. (Mariana Bonato)
Gerusalemme, nonostante tutto, è vita: colori, profumi, suoni, tradizioni, quartieri diversi… una città che chiama! Ma se Gerusalemme ci ha attirato e affascinato… a Beit Jala “avemo fatto er botto”! Concerto sotto la pioggia, mischiati con fratelli e sorelle palestinesi, cantando abbracciati gli uni per gli altri nonostante il vento e l’acqua … eccolo il Rock! (Maria Chiara Lucci)
Nel luogo dove è stato istituito il Padre Nostro penso ai discepoli di Gesù, alla loro gioia nell’accogliere e nel recitare una preghiera così alta… l’unica che ci ha insegnato Gesù. Mi fa pensare a quanto dobbiamo essere misericordiosi verso gli altri perché sarà la misura con cui anche noi saremo perdonati. (Gabriella Cortese)
Cantare e saltare insieme ai fratelli palestinesi, un esempio di come Musica, Fede e Amore siano strumento unico di Pace! Una pioggia benedetta non è riuscita a fermare l’entusiasmo, il finale è stato commovente insieme ai nostri The Sun, nell’intimità dell’amicizia che ci lega. (Ambra Pieroni)
Se anche solo per qualche secondo ognuno di noi potesse sperimentare nel suo piccolo cosa voglia dire costruire pace, diventerebbe quella goccia che scava veramente la roccia! Una piazza, la sua comunità, la musica e 192 pellegrini, per una sera si sono trasformati in pietre vive. La pace nel mondo non è solo una citazione, è una dimenticata verità! Quella sera a Betlemme ho avuto la Grazia di poterne gustare un’anteprima. (Martina Segatto)
Durante il concerto dei The Sun l’aria è persino elettrica … c’è grande fermento e grande gioia attorno a me. Non posso credere di ritrovarmi nella piazza di Beit Jala a Betlemme e di assistere ad un loro meravigliosoconcerto! (Giannina Cortese)
Divertirsi con la gente di Beit Jala durante il concerto mi ha riempito il cuore, perché ragazzi e ragazze che non possono avere come noi la possibilità di partecipare sempre a concerti così pieni di buona musica e pura energia ha cambiato anche solo per una sera le loro vite fatte di difficoltà e muri che nel 2016 non dovrebbero più esistere. (Valentina Crema)
Sicuramente la visita al Santo Sepolcro è stato il momento più intenso della giornata. Avere la consapevolezza che Lui è morto per noi, ma ha vinto la morte con la sua resurrezione ti cambia l’esistenza. Il concerto finale se pur durato poco ha alimentato ancora di più il fuoco acceso nei giorni precedenti. (Benedetta Morosini)
Dopo una giornata all’ insegna della presa di coscienza della misericordia di Dio, un momento carico di gioia ed emozione è stato il concerto dedicato ai ragazzi del luogo. E lì si è scatenata tutta l’energia accumulata in questo magnifico percorso… (Fiorella Fiorese)
Hanno collaborato a questo articolo:
per la Redazione: Emanuele Conforti, Meris Angelini, Elisa Zaffaroni
per il Laboratorio Foto: Sara Conte, Elena Basso, Michele Battista