14/08/2017 – The Sun a Montagnana (PD)
Una serata di fine maggio, due catechisti, una chiacchierata: nasce così l’idea di portare sulla Piazza di Montagnana un evento in grado di innestarsi su quanto proposto nel Sinodo dei Giovani, “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Oggi più che mai, in un’epoca in cui la fede sembra cosa di pochi – si dicono i due catechisti – è difficile parlare ai giovani di fede e di discernimento vocazionale: “a livello globale il mondo contemporaneo è segnato da una cultura ‘scientista’, spesso dominata dalla tecnica e dalle infinite possibilità che essa promette di aprire, al cui interno, però, «sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone e anche tanti giovani (Misericordia et misera)» (…) dove mutano, sottotraccia, anche desideri, bisogni, sensibilità, modo di relazionarsi con gli altri …”.
Seguire o entrare in un contesto religioso sembra fuori luogo, roba da creduloni, cose da vecchi che non si informano, che non hanno studiato e che sono, quindi, facilmente influenzabili.
Vocazione? E’ una strana parola.
Gesù? Un personaggio storico di cui si sono enfatizzate le gesta. Alla fine, uno come tanti che è stato bravo a palare. Magari, un bravo politico.
La Chiesa? Un luogo non ben identificato, pieno di persone poco corrette a causa, oramai, dei continui scandali di cui è spesso protagonista.
La religione? L’oppio dei popoli.
Difficile in un simile contesto, in cui i due catechisti si trovano ad operare, trovare delle opportunità per mostrare che offrirsi una possibilità di discernimento vocazionale non è poi così male. E non è cosa da vecchi o di poco acculturati personaggi. Anzi. E’ cosa da persone dotate di grandissimo coraggio, che provano a guardare oltre la cortina di fumo che avvolge questo mondo. Persone che studiano, ricercano, domandano, si interrogano …
Così, pensa e ripensa, ai due viene in mente che c’è qualcosa che lega i giovani e, nel contempo, li aiuta a riflettere. Un linguaggio universale: la musica. Ma non una musica fine a se stessa: una musica che dia messaggi positivi e che mostri un cammino possibile, giovane, interessante, illuminante.
Così, la luce arriva con i The Sun. Un gruppo rock che ha attraversato la cortina di fumo e ha trovato una luce. E ora lo testimonia.
I due catechisti hanno bisogno di aiuto: c’è l’impegno economico, c’è la burocrazia. E, allora, nei rispettivi ruoli, coinvolgono prima la parrocchia e poi l’amministrazione comunale. Sono molto perplessi: sarà difficile, si dicono. Ma, da entrambe le parti, è un SI immediato, un SI quasi “aiutato”. La Parrocchia abbraccia l’idea e, anzi, la incoraggia, decidendo di sostenerla economicamente per tutto quello che le sponsorizzazioni non riusciranno a coprire, mentre l’Amministrazione Comunale sostiene l’evento concedendo le necessarie autorizzazioni, mettendo a disposizione gli spazi e garantendo anche un parziale sostegno economico.
La squadra dei due, così fortemente incoraggiata da questo primo approccio positivo, si amplia e diventa un quartetto ben assortito: nel gruppo, ora, c’è anche una ragazza che si occuperà di parlare ai giovani utilizzando i mezzi social a cui sono tutti abituati. La squadra, pur nella sua eterogeneità, si affiata subito: è come se fosse “guidata”. Partecipano tanti sponsor, aziende locali, esercizi commerciali e privati. Una grandissima e inaspettata collaborazione da parte della comunità montagnanese. Quasi fossero tutti “ispirati”.
Da questa situazione arriva, poi, totalmente impensato, un altro dono: l’opportunità di fare memoria di una vita spezzata inaspettatamente e troppo presto. Così, l’evento concerto rock, oltre a dare sfogo alla musica e al bel canto sulla piazza di Montagnana, diventa memorial per il giovane Alberto Meneghetti.
L’impegno per gli organizzatori è stato importante, ma la sera del 14 agosto, in Piazza a Montagnana, c’erano oltre 2000 persone a cantare all’unisono con i The Sun. Giovani e non giovani ad ascoltarli e a scoprire qualcosa di nuovo, di veramente interessante. Fan e non fan che, insieme, si sono ritrovati a cantare e ballare. Tante le persone che hanno ringraziato per aver fatto qualcosa di bello per i giovani.
Qualche ragazzo che aveva collaborato nell’organizzazione del concerto, inizialmente, era incerto sul complesso rock, pensando che si trattasse “dei soliti vecchi che decidono di reinventarsi rock band”. E, invece, sorpresa! Un gruppo giovane, intelligente, che vive in questo mondo e che dimostra come sia possibile starci e divertirsi pur avendo discernimento vocazionale.
Abbiamo visto facce basite mentre dialogavano con i The Sun, meravigliate dal loro stile di vita. Sicuramente è stata una grande testimonianza. Sicuramente un bellissimo concerto rock.
Elisa Majori
Redazione.Fun
Photo Credits: Valentina Privitera, Elena Basso