Viaggi di Luce – Focus sulla Giordania

A pochi giorni dalla partenza del primo Viaggio di Luce per la Giordania, cogliamo l’occasione per introdurci alla conoscenza di questa Terra meravigliosa.  La Giordania custodisce molteplici luoghi che hanno visto svolgersi avvenimenti biblici: pensiamo ad esempio al Monte Nebo, dove giunse e sostò il popolo di Israele guidato da Mosè, oppure a Betania oltre il Giordano, luogo del Battesimo di Gesù.
Oltre a luoghi Santi, in Giordania si trovano anche molteplici siti culturali, riconosciuti a livello mondiale: basti pensare a Petra, antica città dei Nabatei, dichiarata patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Per conoscere meglio questa terra, abbiamo pensato di darci alcuni spunti per approfondire la sua attuale situazione storica e culturale.

 

Quali sono le origini della Giordania?

La Giordania si trovava all’interno della Mezzaluna fertile che comprendeva la Mesopotamia, la Siria e la Palestina. Proprio per la fertilità di questo luogo, l’uomo cominciò a intraprendere una vita sedentaria e a costruire le prime comunità antiche. E’ difficile stabilire la vera e propria nascita di una Giordania riconoscibile, ma possiamo dire che a partire dal 1200 a.C., emerse un’entità territoriale suddivisa in tre regni: Edom, Maob e Ammon, la cui capitale era Rabbath Ammon, l’attuale Amman. In seguito, la Giordania subì la dominazione dei greci guidati da Alessandro Magno e anche dei romani, i quali apportano grandi innovazioni all’interno di questa terra: la loro impronta è ben riconoscibile a Jerash, dove sono presenti meravigliosi gruppi di rovine.

Parlando della storia della Giordania, non possiamo non citare la grande influenza della tribù araba nomade dei Nabatei, la quale riuscì a crescere grazie al commercio di rame e bitume. I principali siti archeologici nabatei attualmente ancora visitabili in Giordania sono Petra e Siq Al-Barid.

 

Com’è la Giordania oggi?

Attualmente, la popolazione giordana conta circa 9 milioni di abitanti. Grazie all’indipendenza dal Regno Unito ottenuta nel 1946, la Giordania è governata da una monarchia costituzionale con a capo il Re Abd Allah II. La lingua ufficiale è l’arabo e la capitale attuale è Amman. Nonostante la maggior parte di cittadini sia di religione islamica, La Giordania è ufficialmente uno Stato laico dove la libertà di culto è un diritto garantito dalla Costituzione.

 

La Custodia della Terra Santa è presente in Giordania?

Certo. La Custodia della Terra Santa svolge un importante ruolo di sostegno alle famiglie bisognose ma soprattutto a tutti i rifugiati cristiani. Essi provengono dalla Siria, dall’Iraq e dall’Egitto e sono famiglie che non posseggono più nulla. In particolar modo, la Custodia della Terra Santa si occupa di sostenere le spese di sistemazione e di alloggio, le spese medico-sanitarie e offre il supporto scolastico per i bambini in difficoltà. Inoltre, i nostri amici francescani, si occupano anche di custodire diversi Santuari cattolici situati in Giordania come ad esempio il Santuario del Monte Nebo.

 

Giordania e immigrazione…

Da anni la Giordania assicura l’accoglienza di milioni di migranti provenienti dalla Siria e dalla Palestina. Nonostante la sua posizione nel Medio Oriente, la Giordania è uno dei pochi Stati arabi immune alla cronica instabilità regionale, anzi è  stata capace, nel corso degli anni, di assorbire le tensioni lungo i suoi confini. Sebbene ci siano numerosi problemi interni che affliggono il Paese, il suo ruolo si è rilevato fondamentale nel bilanciamento degli equilibri dell’area. La sua posizione e storia sono state decisive per la costruzione dell’assetto attuale.

 

Per approfondire vi invitiamo a leggere il seguente link

https://www.caritas.it/caritasitaliana/allegati/7352/DOSSIER_MIGRAMED_2017.pdf

e il Diario di viaggio di Francesco Lorenzi sul suo blog

Diario di viaggio in Giordania – 1° Giorno
Diario di viaggio in Giordania – 2° Giorno
Diario di viaggio in Giordania – 3° Giorno
Diario di viaggio in Giordania – 4° Giorno
Diario di viaggio in Giordania – 5° Giorno

 

Ph credits: Michele Rebesco e Alberto Tosi

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