RIFLESSIONE
Non riesco a crederci.
Non può essere successo. Non puoi aver lasciato che ti uccidessero. Eppure, non resta di te che un corpo martoriato, freddo, esanime. E un sepolcro, chiuso.
Tu non ci sei più.
E resta il silenzio.
Tu non ci sei più.
E resta il vuoto.
Un vuoto che non so spiegare. Un vuoto che supera la perdita di un amico, di un figlio, dell’amato. È un vuoto più profondo. È il vuoto di senso. Sí, perché la mia vita, con te, aveva finalmente senso. Ma ora tu non ci sei più. E allora, che senso ha la mia vita, la vita di tutti noi?
Ma ecco, ecco in fondo al cuore ancora una flebile luce. Forse non è tutto finito. Forse non abbiamo capito, forse ci sfugge qualcosa. Spesso è successo, in fondo. Forse non tutto è ancora compiuto. Allora dove sei Gesù? Non so nemmeno quanto questo sia solo un vano desiderio o… Speranza. Non importa, non riesco a starmene qui a piangere, vengo da te. Anche se è ancora notte. Anche se ho il cuore in mille pezzi. Anche se non so cosa spero di trovare. Vengo di nuovo a cercarti, lì dove ti ho visto l’ultima volta, dove ti ho lasciato l’ultima volta. Lí dove ti abbiamo chiuso.
Non posso credere a cosa stanno vedendo i miei occhi.
Non riesco a crederci. Di nuovo.
GESTO
Oggi, come gesto, vi proponiamo di prendere un vasetto di vetro trasparente del diametro di 20 cm (o quello che avete in casa), vuoto e ben chiuso, e di prendervi un tempo di silenzio nella giornata per sostare con voi stessi e con le domande a cui il Signore non sembra rispondere. Calatevi totalmente in questo silenzio, in questa assenza di Parola. Scrivete poi i pensieri che vi sono stati suscitati su uno o più rettangolini di carta e riponeteli nel vasetto, richiudendolo di nuovo al termine.
Confidate che anche in questo momento di assordante silenzio e apparente assenza, Cristo sta “lavorando” per la nostra salvezza.
Santa Maria, donna del silenzio,
ammettici alla tua scuola.
Tienici lontani dalla fiera dei rumori
entro cui rischiamo di stordirci,
al limite della dissociazione.
Preservaci dalla morbosa voluttà di notizie,
che ci fa sordi alla “buona notizia”.
Rendici operatori di quell’ecologia acustica,
che ci restituisca il gusto della contemplazione
pur nel vortice della città.
Persuadici che
solo nel silenzio maturano le cose grandi della vita:
la conversione, l’amore, il sacrificio, la morte.
Un’ultima cosa vogliamo chiederti, Madre dolcissima.
Tu che hai sperimentato, come Cristo sulla croce,
il silenzio di Dio,
non ti allontanare dal nostro fianco nell’ora della prova.
Quando il sole si eclissa pure per noi,
e il cielo non risponde al nostro grido,
e la terra rimbomba cava sotto i passi,
e la paura dell’abbandono rischia di farci disperare,
rimanici accanto.
In quel momento, rompi pure il silenzio:
per dirci parole d’amore!
E sentiremo sulla pelle i brividi della Pasqua.
(Don Tonino Bello)
PROPOSTA DI ASCOLTO
A cura di Laboratorio “OdS Incontri” e Laboratorio “OdS Grafica & Creatività”.