
Domenica delle Palme
Eccoci qui, alla fine della Quaresima, in prossimità della Pasqua, per proporvi di camminare insieme in questa Settimana Santa, in questa Settimana Autentica, perché autentico, vero, è Colui in cui crediamo. Desideriamo in qualche modo raccontarvi la Speranza.. ma incominciamo.
Che cos’è la speranza?
Proviamo a uscire dall’accezione comune che di solito si attribuisce a questo termine. In maniera semplicistica ci si riferisce alla speranza inquadrandola come un desiderio. Si è così portati a identificare la speranza con qualcosa di bello che si desidera, ma che può realizzarsi oppure no. L’orizzonte della speranza, invece, è ben più ampio di un semplice desiderio che appaga momentaneamente. La stessa totalità della vita che si rivolge alla speranza indica che l’oggetto e il luogo da raggiungere deve essere qualche cosa di ben più grande. Non si può ridurre questa esigenza alla soddisfazione di una semplice bramosia. La speranza cristiana non è così. La speranza cristiana è l’attesa di qualcosa che già è stato compiuto, che è già presente. La speranza cristiana è l’attesa di ciò che è già stato compiuto e che certamente si realizzerà per ciascuno. Vivere in questa dimensione della speranza significa allora vivere in una condizione di attesa, ma si tratta di un’attesa particolare: si attende ciò che è già presente, è un’attesa quindi che non implica l’immobilità ma che richiama un camminare verso ciò che già c’è. Si impone così la necessità di uscire dallo “sperare che” e entrare nella logica dello “sperare in”. Per riuscire a scorgere quell’orizzonte di felicità autentica, di ricerca del senso, di gioia piena che è l’aspirazione naturale che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo. La speranza, in definitiva, è amore, si tratta dell’amore che deve essere oggetto di esperienza viva, concreta, obiettivo di ogni agire e di ogni pensare. Solo così si vive la speranza.
L’altro aspetto che deve essere sostenuto in questa visione della speranza è che essa non è un traguardo da raggiungere in maniera individuale e solipsistica, si tratta di un cammino che necessita dell’altro, che vuole essere percorso nella dinamica comunitaria. La speranza è comunione, ecco perché è un cammino che vogliamo fare insieme. Solo così si può uscire dalle forme di prigionia, di chiusura a cui il solipsismo individualista rinvia. E vivere nella speranza significa saper restare fedele, nelle ore di oscurità, a quella chiamata, presente in ogni persona, ad una vita piena, compiuta, felice. Ma come è possibile restare saldi in questo esercizio di attesa attiva? Come rimanere orientati verso questa realtà verso la quale si anela ma che ancora non si scorge mai del tutto? Come essere in grado di vivere concretamente in una speranza che sia insieme una fiducia e una certezza verso ciò che risponde all’inquietudine assordante della profondità dell’anima? La risposta il mondo ce l’ha davanti, anche se sembra che voglia ignorarla, e non si tratta di una risposta complessa o per pochi spiriti eletti, la risposta è semplice, immediata. La risposta è quello “sperare in” che cambia il modo di intendere la speranza. La risposta è Cristo e solo Cristo può essere la certa speranza. Questa è la certezza a cui si è chiamati a rendere testimonianza ogni giorno. Gesù mai abbandona i suoi amici. Egli assicura il suo aiuto, perché nulla è possibile fare senza di Lui, ma, al tempo stesso, chiede ad ognuno di impegnarsi personalmente per diffondere il suo universale messaggio di amore e di pace.
E così l’invito che rivolgiamo a tutti è quello di provare a seguire letteralmente Gesù in questo momento così forte di avvicinamento alla Pasqua. Entriamo con Lui a Gerusalemme proprio in questa Domenica delle Palme e seguiamo i suoi passi in questo mistero di dolore e di elevazione. Cammineremo insieme a Lui e in questo percorso di spoliazione vivremo nella certezza che l’orizzonte della speranza prevarrà su quello dell’annichilimento.
Abbiamo così individuato 7 strumenti spirituali che alimentano la Speranza, per farla crescere e risplendere nei nostri cuori, ma lungi da noi fare lunghe spiegazioni su di essi. Abbiamo però deciso di raccontarveli attraverso la vita di alcuni personaggi (o forse è meglio dire, persone) che hanno incontrato lo sguardo di Gesù e che da esso si sono lasciati cambiare.
Infine, come ormai di consueto, vi proponiamo un segno come realizzazione concreta del cammino che percorreremo insieme: allestiremo e creeremo un luogo accogliente e fertile per piantare, curare e far crescere un piccolo seme. Il seme sarà il segno di questa speranza che nella sua piccolezza riesce a farsi rigogliosa e splendente.
E per concludere (non poteva mancare!) condivideremo una canzone che ci aiuterà nella riflessione e meditazione giorno per giorno.
Pronti? Si parte… CORAGGIO!
Officina del Sole