La Settimana Autentica – Secondo Giorno

Invocazione

Dio di infinita grandezza,
che affidi alle nostre labbra indegne
e alle nostre mani fragili
il compito di portare agli altri l’annuncio del Vangelo,
sostienici con il tuo Spirito,
perché la tua Parola,
accolta da cuori aperti e generosi,
germogli in ogni parte della terra.

Il Vangelo

Lc 10, 38-42

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno . Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Gv 12, 1-7

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: “Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”. Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: “Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

Il racconto

L’ascolto della Parola

L’amicizia con Gesù ha cambiato e stravolto completamente la nostra vita.
Nella nostra umile casetta abbiamo condiviso con Lui quel poco che abbiamo e che siamo. E Lui ci ha ricambiati con un’amicizia speciale… davvero non saprei come spiegarvi diversamente.
Marta è sempre stata la più pratica di noi tre, lei l’ha accolto come una madre: con le sue premure, con il buon cibo e il calore del focolare. Di me invece dicono tutti che sono romantica, sognatrice, un po’ con la testa fra le nuvole…ecco io ho “sentito” dentro di me, a pelle, che quest’uomo era speciale. I suoi discorsi, le sue parole, il modo con cui le pronunciava mi tenevano inchiodata, mi attiravano quasi fisicamente e non potevo far altro che stare lì seduta ad osservarlo e ascoltarlo.
A volte anche adesso, quando ripenso a quei momenti provo quella sensazione di desiderio di infinito.
Non ha mai cercato di fare colpo su di noi anzi, le cose che diceva spesso colpivano negativamente, ti faceva quasi vergognare…ma sentivi che erano dette con amore, per il tuo bene. Che Lui veramente aveva a cuore la tua vita, che eri preziosa.
E forse per questo che nei mesi e negli anni che lo abbiamo avuto ospite e ascoltato, il mio sentimento nei suoi confronti è cresciuto. Piano piano Lui è diventato la persona più cara e importante della mia vita.
Ma negli ultimi tempi le voci sul suo conto si erano moltiplicate. Molte persone importanti e influenti lo cercavano: alcuni per interrogarlo e qualcuno anche per eliminarlo e farlo tacere per sempre. Era in pericolo! E nonostante questo è venuto ancora in visita a casa nostra.
Ho visto il suo volto, i suoi occhi, la sua stanchezza. Non potevo resistere. Il mio cuore era pieno di compassione per quest’uomo dolcissimo, buono, che si prendeva cura di tutti noi pur non avendo più le forze di reggersi in piedi. E l’angoscia che ho letto nel suo sguardo…non potreste capire. O forse sì.
Ho preso del profumo di Nardo e lì davanti a tutti ho fatto quello che il mio cuore e il mio amore mi dicevano di fare. Mi sono inginocchiata ai suoi piedi, come facevo quando stavo in ascolto dei suoi racconti, e li ho spalmati di unguento. Lo so è stato un gesto molto audace, intimo, esagerato. Ma in tutto il mio corpo sentivo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei visto, l’ultima volta che avrei potuto dimostrargli quell’amore che provavo per Lui.
Non giudicatemi male, se sono diventata quella che sono lo dovevo a Lui, a quelle Parole che piano piano erano entrate nel mio cuore e l’avevano cambiato, convertito e purificato.
Quello che ho fatto è stato solo ricambiare l’amore che Lui mi aveva donato. Ho voluto donargli il mio tutto, il profumo più prezioso della mia esistenza perché ho capito che solo ciò che doniamo al Signore rimane per l’eternità.

Il segno

Come dicevamo ieri, iniziamo ad allestire questo luogo accogliente e fertile per piantare un seme di Speranza (nella fattispecie un seme di prezzemolo – se volete procurarvelo in anticipo). Bene, oggi è facile facile: basta procurarsi un sottovaso. Il sottovaso è la base, come l’ascolto della Parole lo è per alimentare la Fede e la Speranza. Senza di essi (sottovaso e ascolto della Parola) ciò che disseta rischierebbe di disperdersi.
Ora, prendete il sottovaso e posizionatelo nel luogo che avete scelto, che sia luminoso, ma riparato, per non ricevere il sole diretto nelle ore più calde della giornata. Un elemento alla volta diventerà l’ambiente perfetto per far crescere il nostro seme.

Vi salutiamo con questa canzone, a domani.

Officina del Sole

0