DIETRO LE QUINTE DEL LIBRO “LA MUSICA DEL BOSCO”

Amicizia ed emozioni di Manola Cervesato, la sua illustratrice

 

 

 

Lo scorso giugno è uscito il libro “La musica del bosco” scritto da Francesco Lorenzi, della cui storia vi abbiamo raccontato in una precedente recensione.

È stato per noi davvero un grande piacere conoscere personalmente la sua illustratrice, Manola Cervesato, che ci svelerà alcuni segreti e curiosità che questa collaborazione, frutto di una bella e profonda amicizia tra lei e Francesco, ha suscitato in noi.

Manola si occupa di illustrazione e grafica da 20 anni e nel suo lavoro sperimenta tecniche diverse: dalle più tradizionali a quelle digitali, per creare immagini espressive e versatili. I suoi lavori prendono vita dall’osservazione del mondo che la circonda e dai piccoli dettagli quotidiani.

La ringraziamo per lo stupore che ha suscitato in noi con la condivisione della sua passione per l’arte dell’illustrazione.

Se ha incuriosito anche voi, correte a scoprire la bellezza di questa storia che è un tutt’uno con le sue immagini.

Buona lettura!

 

 

Partiamo dall’inizio, com’è nata la collaborazione con Francesco Lorenzi per “La musica del bosco”?

È venuta molto naturale. Grazie alla storica amicizia con Marco (Auriemma) – il mio compagno, che ha collaborato alle illustrazioni – ho avuto la gioia di conoscere i The Sun da vicino e quindi di avere un punto di vista privilegiato nella loro vita e nei loro valori sia come band che come esseri umani.

 

Durante la realizzazione di questo libro hai incontrato delle difficoltà? Come funziona, in concreto, una collaborazione di questo tipo?

Sicuramente in questa collaborazione, così come nell’unione di due forme diverse di creatività, ha aiutato il nostro essere amici. Per nessuno dei due è stato un semplice “lavoro”, ci siamo sentiti spesso la sera, ad orari improbabili, e sempre con la gioia di chi sta costruendo qualcosa di bello. Abbiamo avuto un obiettivo comune.

In qualche modo l’amicizia della storia si rifletteva in noi e viceversa ed è stato arricchente.

Poi Marco conosce il perfezionismo di Francesco da quando sono nati, quindi anche nella parte di colorazione delle immagini, durante la quale è stato molto presente, mi ha aiutato a guidarlo nelle scelte e ad ascoltare i suoi desideri. Tra l’altro mi ha “stupita” la lucidità nelle scelte visive di Francesco, dato che lui si occupa di altro, perché sembrava avesse delle immagini in testa molto chiare ed è stato bello dar vita a queste, assieme. Ci sono stati davvero fiducia e ascolto.

 

I colori e il tipo di linea da te utilizzati sono molto particolari, come li hai scelti e quali tecniche hai usato?

Io non ho un segno unico, lo cambio in base a ciò che voglio raccontare. Questa tecnica l’abbiamo immaginata con Francesco. Ero partita da un segno più dettagliato ma ho capito rapidamente, guardando anche le sue emozioni, che una penna grafica più spessa, meno definita, era quello che serviva per raccontare una storia dove tutti potessero immedesimarsi

Un pennello spesso, a tratti irregolare, è diventato la traccia di una sorta di diario di viaggio che parla di questa avventura. I colori pastello (in questo caso digitali) aiutano ad addolcire una linea più netta, ma senza negare le intenzioni narrative. Direi che il segno si è fatto più maturo parallelamente alla scoperta di un libro così denso di significati, perfetto per ragazzi e per adulti. Se fosse stato per la prima infanzia sarei intervenuta in modo diverso.

 

Dove prendi l’ispirazione per rappresentare i personaggi di un libro?

Di solito l’ispirazione nasce osservando le persone intorno a me, i piccoli dettagli della vita quotidiana: un gesto, un’espressione.

A volte invece arriva da dentro, da come immagino il personaggio leggendo il testo: cerco di capire che emozione mi trasmette e da lì lo trasformo in segno e colore.

In questo caso è stata una bella commistione tra le due cose visto che i personaggi del libro evocano i miei cari amici Francy e Ricky, alcuni tratti della loro estetica, oggetti che tracciano la loro storia, senza però che ci fosse il desiderio di essere troppo didascalici. John e Ippo sono stati portavoce di un racconto parallelo, fondato sugli stessi valori dei The Sun, ma senza il desiderio di parlare esattamente di loro.

 

Hai un luogo particolare in cui trovi l’ispirazione o riesci a concentrarti?

Domanda divertente perché con un bimbo di 4 anni, credo che l’autobus affollato di pendolari, che utilizzo per spostarmi mentre mi reco nel mio posto di lavoro, sia il mio luogo sicuro, dove scarabocchiare, pensare e prendere decisioni.

 

Come è nata la tua passione per l’illustrazione? Ti piace illustrare libri per bambini?

La mia passione è nata da bambina: amavo disegnare e inventare storie e passavo ore a guardare le illustrazioni nei libri, non facevo altro, china sul mio Banco Scuola anni ‘90. Crescendo ho capito che quella poteva essere la mia strada, ho studiato design e lavoro in questo ambito dal 2009. Mi piace molto illustrare racconti per bambini, perché è un mondo dove la fantasia non ha limiti e dove ogni immagine può diventare un piccolo viaggio.

 

Pensando alla tua infanzia, hai dei racconti che leggi anche ora da adulta?

⁠Sono cresciuta con i libri di Roald Dahl. Le sue storie mi hanno insegnato che la fantasia può cambiare tutto, anche le cose più ordinarie. Ancora oggi, quando li sfoglio, ritrovo quella sensazione di meraviglia che avevo da bambina (non vedo l’ora che Sirio, il mio bimbo, sia nell’età giusta).

Da illustratrice, mi colpisce la libertà visiva che quei libri trasmettono – merito anche delle illustrazioni di Quentin Blake, così immediate e piene di vita: quelle linee apparentemente semplici contengono un mondo intero di emozioni. Penso che mi abbiano insegnato a non cercare la perfezione del tratto, ma l’espressività del segno, e questo un po’ emerge nelle scelte fatte per La Musica del Bosco.

 

Perché consigli la lettura di questo libro? E soprattutto, per quale motivo sarebbe un perfetto regalo natalizio?

Perché farsi prendere per mano dai protagonisti, vivendo con loro questa avventura piena di amicizia e speranza, non può che riscaldare le fredde serate invernali. Leggerlo in gruppo nel periodo natalizio, poi, aiuta a calarsi ancora di più nella storia, immaginando di guardare il cielo assieme a John e Ippo.

 

                        La Redazione

   redazione.ods@gmail.com

 

Ringraziamo di cuore Manola per averci regalato questi splendidi bozzetti.

Potete acquistare il libro a questo link: shop.thesun.it/offerta-la-musica-del-bosco/

0