“Sette anni,
sette passi

Sette amici come astri
Questa storia è un’avventura
è in parte nostra, in parte tua
Voglio lanciarmi,
Voglio gettarmi t
ra la mischia ora e ancora
con il sangue alla gola
senza più paura.”

L’Alchimista – The Sun

Cari Amici,

come tutti noi sappiamo, il 9 dicembre 2022 vivremo un momento importante per Officina: si svolgeranno le prime elezioni del consiglio direttivo e ciascuno di noi sarà chiamato ad esprimersi per la scelta dei sette componenti che guideranno Officina del Sole per i prossimi tre anni.

Accompagniamo sin da ora questo momento con la preghiera, affinché questo primo importante passo apra la strada a un cammino di Luce Vera!

Nel corso delle scorse settimane abbiamo chiesto a ciascun iscritto a Officina del Sole di presentare la propria disponibilità. Sono pervenute otto candidature che vi riportiamo di seguito in ordine di tesseramento, accompagnate da una breve descrizione della motivazione personale che spinge verso questo servizio e impegno.

Durante l’assemblea elettiva avremo modo di ascoltare direttamente ciascun candidato e di approfondire, in maniera diretta, qualsiasi aspetto di questa scelta.


ALESSANDRO MAGELLI – 37 anni

Non sono mai stato un grande comunicatore e non so come mai abbia cominciato a scrivere anziché continuare a sistemare le spedizioni.
Forse però Officina mi è servito, e spero mi servirà, anche a migliorare questo.
Nel 2014 Officina era un passatempo, era una bell’idea, ma non avrei mai pensato che potesse diventare una parte così importante della mia vita.
E, soprattutto, portarmene una parte in casa!
Lo scorso aprile ho comunicato di voler fare un passo indietro rispetto al mio impegno in Officina, ma non penso che sia stata una scelta libera al 100%. Nei mesi successivi, parlando con alcune persone, mi rendevo sempre più conto della mia scelta sbagliata e di quanto sentivo la mancanza nel dare il mio servizio all’interno di Officina. Con Fatima penso di aver raggiunto la conclusione del mio percorso di crescita personale in Officina. Fatima è stata, forse insieme ad UIPUV2018, l’esperienza dove davvero ho respirato maggiormente Officina.
Non c’è una vera e propria motivazione per cui poter presentare la mia disponibilità, semplicemente penso di poter avere ancora qualcosa da dare in Officina e per Officina. Spero di poter fare ancora parte di questa bellissima squadra.
Grazie a voi per questi mesi insieme.
Alessandro


MARTINA SEGATTO – 33 anni

Dalla scorsa estate fino poi ad aprile di quest’anno molto all’interno del Direttivo è cambiato e ha cambiato. D’improvviso lo zoccolo duro si è staccato…ma io, nonostante la grossa crepa, sono rimasta. In qualche modo, mese dopo mese mi sono messa in gioco con volontà e con tutta la disponibilità che potevo mettere a servizio di Officina per la sua continuazione, per la sua sopravvivenza…perché mi sono resa conto sin da subito che io non ho mai voluto fissare il buio della profondità della crepa, ma più intensamente la sponda che c’è dall’altra parte…e volevo continuare a fare il possibile per arrivarci, di là!
Ci ho provato e ci sto provando perché molto di bello ho vissuto qui dentro e molto di bello riconosco in questo grande progetto. In questi 8 anni ho respirato molta aria di condivisione genuina, intense relazioni, esperienze pazzesche: tutto questo mi ha fatto crescere tanto e ha contribuito a trasformarmi in ciò che sono oggi. Officina del Sole è un progetto luminoso. Il mio impegno è stato tanto, a volte con più tempo ed energia, a volte con molto meno, ma sempre e comunque con tutto quello che potevo dare.
E ora sono nuovamente qui e la mia disponibilità la vorrò dare ancora una volta, perché sento ancora di potermi e volermi spendere.
Il fantasma del “fare poco” in confronto a altri rimane ancora con me…ma questo poco per me ora è davvero il massimo e il meglio che potrò e vorrò dare ad Officina.
Quello che, in conclusione, posso dire per completare la mia motivazione a candidarmi è che dallo scorso aprile fino ad ora sto sperimentando concretamente che la sponda luminosa oltre la crepa è sempre più vicina e le assi per creare questo “ponte” le stiamo già ben infilando una dietro l’altra.
Ancora una volta, a disposizione.
Martina


MARIA CHIARA ZUELLI – 38 anni

I The Sun sono entrati nella mia vita “per caso” e 8 anni fa scelsi con consapevolezza e piena libertà, insieme alle persone che mi erano accanto, di portare avanti quel bene, quella luce e bellezza che trovai nelle loro testimonianze e ai loro concerti. Mesi fa ho chiesto di fare un passo indietro perché avevo bisogno di tempo, spazio e silenzio per pregare, riflettere e salvare: qualcuno, qualcosa, una vocazione, un progetto, forse me stessa. Non ho mai smesso di credere in questo progetto; Officina mi ha tolto qualcosa ma mi ha anche donato “100 volte tanto” sia in questi 8 anni ma soprattutto in questi ultimi mesi nei quali mi sono piano piano rialzata grazie a tutte quelle relazioni sane, vere, pulite che ho costruito grazie ai The Sun e ad Officina. Personalmente ho sempre sentito la “chiamata” a servire, a non vivere solo per me stessa ma a spendermi per gli altri, per un progetto o un ideale. Me lo ha trasmesso in primis mia madre e poi la Fede in Gesù Cristo che fa nuove tutte le cose. Sì la mia vita deve SERVIRE e io ho scelto i The Sun e Officina. Senza presunzione, capitemi, ma nessuno più di me comprende il sacrificio che è racchiuso in questo progetto e sono pronta a rifarlo, a rimettermi in gioco; io che come Giobbe ho perso tutto quello che avevo, sono ancora qui, non ho perso la mia fedeltà, parola troppo sottovalutata a cui io do un peso enorme. Fedeltà da fidelitas (fede) impegno di lealtà, coerenza rispetto a legami e obblighi presi.
Non distruggere ma ricostruire, non reagire ma agire ascoltando ciò che fa bene e mi fa bene. Perché in tutto questo c’è il bene per gli altri, per Dio e anche per me stessa.
Nella testa e nel cuore ho altre centinaia di cose da dire ma rischierei di scrivere troppo e fare solo confusione. Il resto poi lo conoscete già, il mio cuore, il mio valore umano (non pratico), quello che sono e in cui credo.
Vi lascio con una canzone che mi sta accompagnando in queste settimane: “ho dato tutto per poco o niente, cambio pelle per respirare, voglio una nuova direzione costi quel che costi, è questa la mia legge di attrazione. Dentro hai una forza che non ricordi ma c’è davvero sei tu che SCEGLI!”.
Maria Chiara


TERESA TAURINO – 42 anni

In questi mesi ho più volte cercato di rispondere alla domanda “chi o cosa me lo fa fare?!” e la risposta è sempre stata solo una: un profondo sentimento di gratitudine e amore verso tutto ciò che The Sun & Officina del Sole hanno portato nella mia vita.
Senza l’incontro con la testimonianza dei The Sun prima e con ciascuno di loro poi, non sarei la persona che sono oggi. La loro storia e la loro continua testimonianza di vita e di fede mi hanno permesso di alzare lo sguardo verso l’Alto e allo stesso tempo di entrare nel profondo di me stessa, riscoprendo la presenza di Dio in ogni singolo istante e in ogni esperienza, anche quella più dolorosa, della mia vita. Questo continuo moto verticale nella relazione con me stessa e con il Signore mi ha permesso di entrare in sintonia con il mio io più autentico, mi ha fatto riscoprire di essere infinitamente amata, accolta, abbracciata, nonostante le molteplici mie storture e i muri dietro i quali pensiamo di trincerarci. Mi ha dato la fiducia e la libertà di fare, negli anni, scelte difficili e coraggiose ma che mi hanno condotto verso una vita, forse più dura e complicata, ma certamente più gioiosa, piena, feconda, vera. È un dono immenso che fa crescere in me un profondo senso di gratitudine e amore verso coloro che si sono fatti strumento per tutto questo Bene.
A questo moto verticale si aggiunge un movimento orizzontale verso i fratelli rappresentato dall’Officina del Sole.
Senza l’Officina del Sole non mi sarei potuta compromettere con l’altro in tante relazioni che mi impastano della vita e delle fragilità mie e altrui ma che mi portano ad amare davvero, rendendomi responsabile del cammino di felicità, incontro con il Signore e salvezza, unico Vero Bene per ciascuno. Lo stile di queste relazioni è oggi il metro con cui misuro ogni mia altra relazione, in tutti gli ambiti della mia vita. Officina mi ha donato una comunità nella quale incarnare la mia fede, una dimensione nella quale vivere l’accoglienza, la pazienza, il sacrificio (nel senso di fare qualcosa di sacro), il servizio ed è diventata per me lo spazio nel quale ogni singola Parola ha bisogno della docilità del mio cuore e della mia capacità di amare per diventare carne. Proprio come avvenne nella mangiatoia di Betlemme, proprio come avvenne in quello stesso luogo nel 2014.
Così rappresentati e messi insieme, The Sun & Officina del Sole formano una Croce, simbolo di amore infinito, senza condizioni e di dono totale di sé stessi.
La forza contenuta in questa esperienza, viva e vivificante, fa nascere in me l’esigenza di non trattenere nulla ma di dare tutto ciò che sono e tutti i miei talenti affinché anche altri possano avere questa stessa opportunità di vita che risolleva e salva.
In queste poche parole, c’è tutto il mio mondo.
Un forte abbraccio.
Teresa


ANNA DI TOMA – 30 anni

Era il marzo 2013 quando ho conosciuto per la prima volta i The Sun e tanto potente è stato quell’evento in quel momento della mia vita che da quel giorno mi sono detta: “Farò tutto quello che è nelle mie capacità per fare conoscere il loro messaggio a quante più persone possibili!
Negli anni questo iniziale ‘innamoramento‘ si è trasformato, come tutte le cose, ed è diventato un sentimento più pacato ma più radicato, una scelta più consapevole. Nel viaggio in Terra Santa del 2014 da cui tutto ha avuto inizio, ricordo benissimo quando Fole e Alle cercavano persone che fossero disponibili ad essere dei ‘referenti zonali’ per questo nuovo fan club che si andava formando. La mia adesione è stata immediata, compatibilmente con la distanza fisica rispetto agli eventi.
Da quel giorno sono passati kilometri in macchina verso Thiene, verso Parma, verso tanti altri eventi che si sono susseguiti negli anni. Sono nate e cresciute amicizie che vanno oltre la condivisione di due ore di concerto assieme. E tutto questo vale e varrà per sempre, qualunque sarà la strada futura che io e Officina prenderemo.
Giunti in questo momento storico, Officina ha bisogno di una nuova linfa vitale che possa farla rialzare – o usando la metafora marittima che già conosciamo, per farle spiegare nuovamente le vele. Io non posso garantire che sarò il perfetto membro del Direttivo che ogni associazione necessita; posso però confermare che, come già mi sono promessa a suo tempo, farò tutto quanto sarà nelle mie corde e nelle mie forze per sostenere questo progetto e fare sì che il suo cammino possa continuare. E se il Suo desiderio, attraverso le scelte che faranno i nostri associati, sarà che io continui ad essere parte di Officina come Direttivo, allora mi fiderò e affiderò ancora una volta a Lui.
Anna


ELEONORA GENTILI – 40 anni

La mia storia con Officina inizia già dal 2014, quando non sapevo nemmeno cosa fosse, ma mi sono fidata. Fidata di qualcuno che mi ha detto di iscrivermi, e probabilmente di Qualcuno che mi ha ispirato.
In verità poi ho iniziato a capire meglio cosa fosse questa realtà più avanti, in particolare dal viaggio del 2016, dove sono partita non conoscendo nessuno e sono tornata arricchita di relazioni che piano piano si sono consolidate nel tempo, fino a diventare in alcuni casi parte fondamentale della mia vita di ora.
Sono cresciuta con due genitori che mi hanno testimoniato e insegnato cosa significa il Servizio, e nel mio cammino di Fede l’ho sperimentato e vissuto, finché ci sono state le condizioni per farlo nella maniera giusta, in Azione Cattolica. Sono sempre stata una persona concreta, nonostante i miei studi, e anche la mia Fede è stata caratterizzata molto più dal lato ‘del fare’ che da quello spirituale (ma ci sto lavorando!!!).
In particolare da quando ho iniziato a viaggiare per lavoro, ho però lasciato mio malgrado i miei impegni, perché “c’è un tempo per tutto“.
La mia disponibilità ad entrare nel gruppo dei capizona del Nord Ovest in Officina è quindi stato il modo per riavvicinarmi al Servizio, in una modalità nuova per me, ma sicuramente a misura della mia vita. In una realtà poi che non aveva connotazioni specifiche, ma che viveva la ricchezza di tanti carismi diversi messi insieme.
Ora sono di nuovo qua, come un giorno di qualche anno fa a Parma davanti a Giulia che mi chiede se voglio esserci, se ci voglio credere e se mi ci voglio impegnare. Quella stessa Giulia che per prima mi raccontò cos’era Officina ad un banchetto.
Forse anche con meno dubbi di allora, so di volerci ancora essere, nel modo in cui ora richiede Officina, so di voler continuare a crederci, e impegnarmi per portare avanti un progetto che, nonostante tutto, continua a vivere.
Questo tempo in cui abbiamo ‘traghettato’ la barca, prendendo in mano ciò che era rimasto in piedi dopo la tempesta, è stato molto impegnativo, ma anche molto bello.
Abbiamo lavorato inizialmente non sapendo dove andare, ma abbiamo anche capito, condividendoci dubbi e perplessità, che era proprio da lì che dovevamo ripartire, cioè da noi e non da quello che c’era prima di noi.
Ecco, la condivisione. Il punto di svolta, il valore aggiunto di questo gruppo e di un legame che si è iniziato a consolidare sempre di più. Ognuno mette in campo quello che è e quello che può dare, ma San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, al capitolo 12, ci ricorda che la Chiesa è un insieme di carismi. E in questo tempo insieme abbiamo davvero sperimentato l’essere Chiesa.
Per questo, con tutti i miei limiti, i miei difetti, il mio tempo, il mio modo di essere, le mie capacità, rinnovo la mia disponibilità a far parte del Direttivo, e voglio impegnarmi a far sì che esso sia sempre espressione di quella Chiesa in cui noi siamo inseriti e nella quale professiamo la nostra Fede attraverso il Credo. Perché se lo saremo prima di tutto noi, potrà vivere nello stesso modo anche tutta l’Associazione, realizzando quel progetto creato da uomini ma ad immagine di Dio.
E tutto questo tenendo sempre a mente una frase di un canto che ho fatto mia, il mio punto di riferimento, la mia preghiera continua: fa che il mio SÌ sia sempre per la gloria Tua.
Eleonora


MARIACHIARA TUSA – 38 anni

Eccomi con la mia , tanto pensata, candidatura al consiglio direttivo di Officina.
Inizio questo mio pensiero con un ringraziamento immenso nei confronti di ognuno di voi per questi anni vissuti insieme che mi hanno donato tanta, tanta Grazia per le belle relazioni di amicizia che si sono create e che hanno portato anche ad una mia crescita personale, per cui ne sarò sempre riconoscente!
Ripercorrendo questi mesi ho vissuto un tempo particolarmente faticoso: per la mia posizione personale rispetto al lavoro, l’evoluzione della mia vita privata e a quanto ci siamo trovati a fare in un primo step con poco orientamento rispetto al percorso intrapreso.
Sicuramente la svolta all’interno del nostro gruppo è avvenuta con tanta condivisione che ci ha dato l’opportunità di aprirci e di vederci tutti immersi in una stessa modalità (immensa fatica) e di conseguenza ci ha dato la grande opportunità di non sentirci soli e di iniziare a far parlare i nostri cuori. Le fatiche individuali sono state accolte da questo meraviglioso gruppo che ha sempre “sollevato” gli animi comprendendo bene che le vite di ognuno di noi sono in continua evoluzione e che gli elementi cardini li abbiamo condivisi e messi in atto per continuare a relazionarci con immenso rispetto e grande stima reciproca!
Questi valori, per me fondamento di relazione, sono stati il primo passo per farmi dire che voglio esserci nonostante la mia difficoltà personale per il mio lavoro (che occupa molto delle mie giornate ed è anch’esso in fase di cambiamento) e la mia situazione sentimentale che evolve richiedendone tempo e cura.
Sulla base di queste poche parole, che hanno un immenso valore dentro di me, voglio rendermi disponibile a continuare questa strada con tutta la cura e l’amore che ancora oggi sento per questa Associazione!
Con immenso bene,
Mariachiara


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